TRIESTE – La Regione Friuli Venezia Giulia, assieme ad altre Regioni, ha firmato oggi a Palazzo Chigi, il protocollo per l’attuazione dell’Hydrogen Valley.
Un altro passo avanti, stavolta fondamentale, per realizzare una Valle dell’idrogeno transfrontaliera con benefici anche su portualità e logistica, come già specificato nei mesi scorsi dal presidente della Regione FVG, Massimiliano Fedriga. Oggi a Roma, alla presenza del presidente del Consiglio, Mario Draghi, la firma dei cosiddetti “progetti bandiera” legati all’esecuzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
«Gli accordi di oggi sono un passaggio fondamentale nell’attuazione del PNRR. Si tratta di progetti di profondo valore strategico per il territorio» ha detto il presidente Draghi. «Questo è un tema particolarmente importate soprattutto per il momento storico. L’approvvigionamento energetico e la capacità di fornire fonti alternative alle nostre realtà produttive ma anche alla parte civile è molto importante» ha commentato Fedriga.
Anche Piemonte, Umbria, Basilicata e Puglia hanno manifestato la volontà di eleggere a ”progetto bandiera” la realizzazione di siti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse, le cosiddette “Hydrogen Valleys”, da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Componente 2 “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, titolare il Ministero per la Transizione Ecologica (MITE). Il progetto prevede, quale parte integrante e complementare, interventi aggiuntivi relativi ad attività di ricerca e sviluppo nel settore dell’idrogeno o per altre attività collaterali. Per questi interventi si prevede un finanziamento integrativo di 50 milioni da ripartire tra le 5 Regioni che hanno scelto le Hydrogen Valley quali progettualità bandiera (10 milioni di euro per Regione).
La Regione Friuli Venezia Giulia ha già siglato (il 14 marzo scorso) una lettera d’intenti per realizzare la “’Valle idrogeno transnazionale”, con Slovenia e Croazia. «Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia – aveva osservato il presidente della Regione FVG, Massimiliano Fedriga – sono anche territori marittimi per i quali la portualità e le connessioni del sistema di mobilità porto-retroporto sono elementi distintivi anche rispetto ad altre esperienze “di terra” di Valle idrogeno, affermatesi a livello continentale europeo: tenuto conto che tale sistema non rappresenta solamente l’infrastruttura di trasporto e logistica, ma anche la possibile sede di attrazione di investimenti privati per l’attività industriale da sviluppare nelle aree portuali, l’idrogeno può essere prodotto e utilizzato per la movimentazione dei mezzi marittimi e ferroviari ad esso collegati ma anche per la conduzione di attività trasformativa o industriale».