TRIESTE – L’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale ha pubblicato il bando per il restauro dello storico pontone Ursus che, con ogni probabilità, sarà destinato ad uso turistico.
La gara per l’affidamento del servizio di restauro ha una base d’appalto di 4.357.737,02 di euro (di cui 1,2 milioni di Iva). E sarà aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo. Nell’appalto sono comprese la manodopera necessaria, tutte le somministrazioni, le prestazioni, le forniture e le campionature necessarie per l’esecuzione a regola d’arte dei lavori e dei servizi in oggetto, secondo le forme, le dimensioni, le caratteristiche illustrate negli elaborati tecnici e secondo le norme contemplate nel Capitolato speciale d’appalto.
Il tempo utile per ultimare tutte le attività comprese nell’appalto è di 175 giorni decorrenti dalla data del verbale di consegna del servizio. Gli operatori economici possono partecipare alla gara sia in forma singola che associata, ma con requisiti di capacità economica e finanziaria che prevedono un fatturato globale minimo annuo (riferito a ciascuno degli ultimi tre esercizi finanziari disponibili) di 8.715.474,04 di euro, Iva esclusa.
L’Ursus è stato impostato quando a Trieste l’Impero asburgico controllava lo Stabilimento Tecnico Triestino, nel 1914, con lo scopo di collocare i motori e i cannoni all’interno delle navi da guerra. In realtà la costruzione si concluse negli anni ’30 del secolo scorso, quando la portata (inizialmente di 300 tonnellate a 70 metri) fu ridotta a 150 tonnellate. All’Arsenale triestino San Marco l’Ursus fu impiegato per la costruzione delle più grandi navi realizzate dal cantiere, comprese le costruzioni speciali come il Castoro 2 della Saipem (v. foto). Il pontone, realizzato completamente in acciaio, è dotato di gru di sollevamento di oltre 70 metri (con impianto elettrico) e quando era in funzione poteva muoversi autonomamente grazie a due motori diesel.
L’importanza del manufatto (stessa tecnica costruttiva della Tour Eifell) ha fatto decidere le istituzioni per un suo recupero, con probabile destinazione quale attrazione turistica all’interno del Porto Vecchio di Trieste.