TRIESTE – Lo stabilimento di Bagnoli della Rosandra, a due passi da porto di Trieste, non avrà più la produzione di motori marini e per centrali elettriche, ma è probabile un futuro nella filiera dell’idrogeno.
Da oggi – a fronte di un accordo siglato ieri in serata – cassa integrazione per i 299 lavoratori interessati (percentuale media di sospensione dei lavoratori pari all’80% delle ore lavorate e contributo regionale) e stop fino al 31 dicembre alle procedure di licenziamento.
L’intesa per prorogare l’accordo sottoscritto il 29 novembre 2022 dal Governo, dalla Regione Friuli Venezia Giulia, da Wartsila Italia e dalle rappresentanze sindacali di stabilimento, territoriali e nazionali di Fim Fiom Uilm, è stata firmata dopo un lungo incontro online.
La manifestazione di interesse ricevuta da Governo, istituzioni locali e Wartsila da parte di due importanti società operanti nel settore della produzione di energia, formalizzate dal Mimit durante l’incontro ma mai nominate ufficialmente per questioni di riservatezza commerciale, dovrebbe rappresentare una novità positiva per la reindustrializzazione del sito.
Resta l’incertezza sulle tempistiche, ma l’accordo riconferma l’impegno della multinazionale e delle parti istituzionali a sostenere il percorso per trovare un nuovo soggetto disponibile a proseguire l’attività industriale nell’area di Bagnoli.
L’intesa sottoscritta ieri integra e dà continuità ai contenuti dello scorso novembre, compreso il vincolo dell’azienda a non aprire alcuna procedura di licenziamento sino alla scadenza dell’addendum, almeno fino al 31 dicembre 2023.
L’accordo, inoltre, prevede che il Governo convochi le parti firmatarie entro il 30 settembre prossimo, per presentare lo stato di avanzamento della manifestazione di interesse presentata in questi giorni allo stesso Governo e a Wartsila da parte di Ansaldo Energia e Mitsubishi, nonché il relativo piano industriale comprensivo degli impegni sulla salvaguardia dell’occupazione.
“Dare continuità occupazionale e industriale allo stabilimento di Bagnoli per realizzare la filiera della produzione dell’idrogeno, è una scelta di politica industriale che può delineare un nuovo settore strategico per tutto il Paese. Su questo obiettivo intendiamo misurare l’azione del Governo, che deve utilizzare tutte le leve di cui dispone – scrivono i sindacati in una nota congiunta – per trasformare la manifestazione di interesse ricevuta in un progetto di reindustrializzazione compiuto, vincolante anche per la stessa Wartsila Italia”.