TRIESTE – Dopo i rumors che si susseguivano da alcuni mesi, oggi il gruppo Wärtsilä rende noto che intende procedere a “centralizzare la produzione di motori 4 tempi a Vaasa” (Finlandia), cessando l’attività produttiva del sito di Bagnoli della Rosandra (Trieste).
La chiusura della produzione nello stabilimento a pochi chilometri dal porto di Trieste potrebbe comportare “una ricaduta in termini occupazionali di circa 450 addetti” si legge in una nota dell’azienda. “Il confronto tra l’azienda, le Istituzioni e le organizzazioni sindacali avrà luogo nei termini e con le modalità di legge” prosegue la nota stampa.
Wärtsilä spiega inoltre che la strategia di Gruppo prevede il costante monitoraggio della capacità produttiva, per garantire l’efficienza operativa. “L’Italia e Trieste continueranno ad essere importanti per Wärtsilä in molte aree, poiché miriamo a essere parte della decarbonizzazione delle industrie del settore energetico e marino.
Nelle difficili circostanze degli ultimi anni, i nostri dipendenti a Trieste si sono distinti per la loro professionalità. Tuttavia, dobbiamo centralizzare i nostri asset produttivi in Europa per migliorare ulteriormente la nostra competitività. Siamo consapevoli dell’impatto che questa decisione avrà sulle persone e sulle loro famiglie e ci impegniamo fin da subito a collaborare con le organizzazioni sindacali e le Istituzioni per individuare tutte le possibili soluzioni per supportare le nostre persone” ha dichiarato l’azienda, sempre tramite un comunicato stampa.
“L’Italia e Trieste rimarranno importanti per Wärtsilä. In futuro, il sito di Bagnoli della Rosandra si concentrerà su Ricerca&Sviluppo, vendita, project management, sourcing, assistenza e formazione, attività che vedono già oggi impegnati la maggior parte dei nostri dipendenti a Trieste” si legge ancora. Per lo stabilimento triestino si stanno valutando futuri investimenti legati allo sviluppo di tecnologie per carburanti sostenibili.
La decisione di Wärtsilä sulla linea di produzione di Trieste non dovrebbe avere conseguenze sul portafoglio motori e sui servizi verso la clientela. Inoltre, per garantire il mantenimento della competitività, il Gruppo intende mantenere la supply chain, compresi i fornitori italiani.
Erede della Grandi Motori Trieste Spa (GMT) controllata da Fincantieri, nell’aprile del 1997 Wärtsilä NSD Corporation acquisisce il 40% del pacchetto GMT che, nel 1999, diviene parte integrante del gruppo Wärtsilä. Nel 2000 viene costituita la Wärtsilä Italia Spa e negli anni successivi viene trasferita a Trieste la produzione di numerosi modelli di motori. Tra il 2006 e il 2007 si conclude il Progetto 3000+ con un investimento di 18 milioni di euro per incrementare le capacità produttive dello stabilimento di Trieste, mentre nel 2008 vengono inaugurati la nuova palazzina con gli uffici tecnici e il moderno Auditorium.
Nel dicembre del 2017 viene siglato un accordo con il quale Wartsila Italia cede all’Interporto di Fernetti un lotto di terreno circa 26 ettari, con 70mila metri quadrati di magazzini e 250mila metri quadrati di piazzali, comprensivo di raccordo ferroviario collegato con la stazione di Aquilinia. L’operazione, il cui valore (tra acquisizione e riconversione del sito) è di circa 20 milioni di euro, coinvolge Friulia (finanziaria della Regione) e Autorità portuale di Trieste, oltre alla Camera di Commercio. Sul sito viene spostato il Punto franco internazionale, con l’obiettivo di attrarre investimenti di tipo industriale nell’area denominata FreeEste.
Wärtsilä è leader mondiale nelle tecnologie innovative e nelle soluzioni per il ciclo di vita delle navi e dei mercati energetici. La forza lavoro è composta da 17.000 professionisti in più di 200 sedi in 68 Paesi. Nel 2021, il fatturato netto è stato di 4,8 miliardi di euro.