TRIESTE – Un nuovo cantiere per costruzioni dedicate alla transizione energetica e all’offshore in particolare.
Remazel, Gruppo leader nel settore e già presente a Trieste con Remac, la joint venture con Cartbubi, intende svilupparsi e investire ancora a Trieste e nel suo porto.
La società, con quartier generale a Bergamo, ha già una propria unità locale (Remazel shipyard) nelle aree adiacenti l’Arsenale di Fincantieri. Dal 2020, con un accordo per la gestione e lo sviluppo di una parte degli spazi di proprietà Cartubi. Proprio su questi spazi, che si stanno ristrutturando ed ampliando, si vuole realizzare uno shipyard moderno, ben attrezzato e digitalmente connesso alla casa madre di Bergamo. Aree che saranno destinate principalmente ad equipment e soluzioni ingegneristiche per il mercato della transizione energetica in ambito offshore, dove Remazel ha una posizione di leader su scala mondiale.
La definizione di “più grande tra i piccoli” ben si addice al Gruppo lombardo, guidato da Andrea Rosa, amministratore delegato e buon conoscitore del territorio, avendo operato anche in altre realtà regionali.
L’accordo con Cartubi del 2020 era successivo ad un’acquisizione (Concrane) proprio a Trieste, nel 2018. Il progetto era quello di espandere il mercato e di essere presenti anche nel settore delle pale eoliche.
Remac srl (Remazel Engineering and Cartubi Shipyard Joint Venture), in particolare, si occupa invece di lavorazioni, saldature e assemblaggi per costruzioni navali e opere in acciaio di grandi dimensioni. L’officina si estende su una superficie di 2.500 metri quadrati, oltre all’area esterna di 1200 metri quadrati in banchina. La sua posizione tra l’officina del Cantiere Remazel e il Cantiere Cartubi è strategica per l’integrazione completa del processo di produzione-assemblaggio-collaudo.
A Trieste Remazel, come già spiegato, vuole continuare a investire ma è alla ricerca di nuovi spazi e di maggiore “assistenza”. «È capitato di riscontrare problemi per trovare interlocutori che fossero in grado di risolvere le questioni che ci vengono poste» spiega Andrea Rosa, senza fare riferimenti precisi.
«Per noi il territorio è strategico e siamo interessati a svilupparci. Abbiamo una cinquantina di persone che operano in pianta stabile, l’azienda cresce del 30-35% ogni anno. Ci piacerebbe ci fosse disponibilità per consentire di svilupparci, perché ci potrebbero essere ricadute importanti sul territorio» aggiunge Rosa, che annuncia la volontà di rafforzare il rapporto con l’Università di Trieste e il prossimo acquisto di macchine utensili moderne e costose.
Remazel è un Gruppo da circa 120 milioni di fatturato annuo con clientela quasi esclusivamente estera. A Trieste si è già resa protagonista di imbarchi da record, come quello del maggio del 2022 al Canale navigabile di Zaule.