TRIESTE – Ammontano a più di 227 milioni di euro i fondi a disposizione del Porto di Venezia per importanti interventi di manutenzione e elettrificazione delle banchine. Gli investimenti arrivano dal piano di circa 2,8 miliardi di euro messo in campo dal Governo nazionale ad integrazione del Pnrr, oltre ad altri fondi del ministero competente. La ripartizione delle risorse è stata approvata dalla Conferenza unificata Stato-Regioni-Città e il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, ha detto senza mezzi termini che si tratta di un «intervento senza precedenti».

Per quanto relativo all’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale, lo stanziamento più cospicuo riguarderà l’elettrificazione delle banchine nelle aree di Marghera con 57,6 milioni di euro. Altri 32,2 milioni serviranno a portare l’energia elettrica sulle banchine di Venezia. Nel primo caso si tratta di circa 30 chilometri di banchine con la prospettiva di accogliere anche le navi da cro0ciera, nel secondo caso del centro storico e dell’attuale terminal crociere. Il porto di Venezia è già dotato di centrali per la produzione di energia elettrica, per cui il “cold ironing” finanziato consentirà di fornire il servizio senza attendere altri interventi.

Ben 55 milioni di euro sono destinati a migliorare l’accessibilità al porto con l’escavo del canale Malamocco-Marghera. Anche in questo caso con la prospettiva di vedere accolto anche il traffico delle navi da crociera.

Poco più di 35,1 milioni di euro saranno invece a disposizione per Venezia Montesyndial (aree industriali dismesse di Montefibre e Syndial a Porto Marghera), il nuovo terminal container. In realtà la realizzazione del terminal, in collegamento con il progetto off-shore ancora lontano dall’essere progettato, rientra nella nella cosiddetta Legge Obiettivo. Lo stanziamento è un’Integrazione a quanto che già a disposizione (in totale si arriva a circa 200 milioni). Un’ipotesi è anche quella di spostare i terminal container attuali, riservando maggiore spazio a disposizione delle attività.

Per il ripristino dei marginamenti della Casse di colmata B e il ripristino del marginamento ambientale della sponda nord del Canale sud saranno a disposizione 27,5 milioni di euro. Si tratta delle Casse di colmata create negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso e poi non utilizzate. La manutenzione è necessaria perché altrimenti riversano materiale nel canale Malamocco-Marghera.

Con 12 milioni di euro si attueranno adeguamenti ferroviari e stradali del cosiddetto nodo di via della Chimica. L’area, in testa al Canale Sud, è interessata da interventi per ridurre le interferenze tra ferrovia a strada.

Otto milioni di euro sono stati previsti per il nuovo ponte ferroviario sul Canale ovest, che consentirà di evitare la stazione di Mestre, riducendo i tempi di manovra per la stazione merci all’interno del porto.