VENEZIA – Il porto di Venezia punterà sempre di più sul modello degli “approdi diffusi” per affrontare il tema delle crociere.
Dopo il reset del Clini-Passera che ha azzerato il traffico passeggeri in laguna, ecco che il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino di Blasio, apre alla possibilità che, oltre a Chioggia, alcune navi «possano ritornare anche alla Marittima, ma non saranno uno svuotamento di Chioggia».
Del resto, per Venezia è importante recuperare una parte dei passeggeri che erano stati portati a Trieste, Monfalcone e Ravenna. Una “emorragia” che secondo il mondo che gravita attorno al porto sta trascinando verso il basso tutto il nord Adriatico. Ma che ha fatto scoprire nuove soluzioni, proprio come l’utilizzo di scali “secondari” (vedi Chioggia), in grado di accogliere lo scorso anno circa 50mila passeggeri, gran parte dei quali in home port.
Le navi piccole (fino a 180 metri, 25mila tonnellate) potranno arrivare sia a Chioggia che al Tronchetto, transitando per la bocca di porto di Lido e per il canale della Giudecca; le medio piccole (tra i 180 e 230 metri, tra le 25mila e le 55mila tonnellate), sempre oltre a Chioggia, qualora si sblocchi la questione (escavo) legata al Vittorio Emanuele, dalla bocca di porto di Malamocco potrebbero raggiungere la Marittima. Soluzioni diverse sono previste per le medio grandi (tra 230 e 300 metri, da 55mila a 100mila tonnellate), che potrebbero godere del nuovo terminal per due navi in Canale Nord-sponda Nord e nei fine settimana le banchine Liguria e Lombardia. Resteranno comunque escluse da Venezia le navi oltre i 300 metri e oltre le 100mila tonnellate.
Ad entrare nello specifico del discorso è stato il sub commissario alle crociere Fabio Russo: «Il Canale Nord avrà due banchine fino a 300 metri, una stazione passeggeri e si prevede il completamento del marginamento ambientale. Con il Pnrr si punta a una riqualificazione dell’area con servizi aggiuntivi a terra e la fine dei lavori è previsto per il 2026».
Ad oggi è stato effettuato il progetto di fattibilità, avviato il procedimento di esproprio, a gennaio è previsto il bando per l’affidamento del progetto esecutivo, dello studio di impatto ambientale, del coordinamento sicurezza e direzione dei lavori (importo servizi di ingegneria a bando 7,8 milioni di euro, finanziamento 72 milioni). La previsione di approvazione del progetto è prevista per il dicembre 2024 e la conclusione dei lavori due anni dopo.