TRIESTE – Dopo il collegamento ferroviario Parma-Ulm, la Barilla pensa al treno anche nel nuovo sito logistico di Muggia, nei pressi del porto di Trieste, per il trasporto della produzione destinata ai mercati dell’Est Europa.
Nel pastificio alle porte di Trieste, acquisito nell’ottobre 2020 da Pasta Zara e fra i più grandi al mondo nel settore, si guarda sempre più verso la ferrovia per il trasporto di materie prime e prodotti. E lo stabilimento – vicinissimo al confine con la Slovenia, dov’è stato appena inaugurato un impianto di trigenerazione – rappresenta per il Gruppo un polo strategico per le spedizioni su strada ferrata verso l’Est Europa.
Già da dallo scorso maggio pasta, sughi, pesti e prodotti da forno prodotti dalla Barilla viaggiano su treno fra gli interporti di Parma e Piacenza con Bari in Puglia e Marcianise in Campania. Si gestiscono così circa 6mila trasporti all’anno: uno step nel progressivo passaggio dalla gomma alla rotaia che rafforza l’impegno del Gruppo per la sostenibilità ambientale e logistica dell’approvvigionamento di materie prime e della distribuzione dei prodotti. Ora l’azienda ha in programma una serie di investimenti nel sito produttivo e logistico, recentemente acquisito, di Muggia.
La tempistica non è ancora certa, ma l’auspicio, come conferma il direttore della logistica Italia di Barilla group, Gianluigi Mason, è che questo avvenga in tempo brevi. «Dovremo attendere di avere una sufficiente massa critica sul polo di Muggia – spiega Mason – e al momento non sono in grado di affermare quando questo avverrà, ma tutti ci auguriamo che accada presto. In questo periodo abbiamo in corso i lavori di espansione del magazzino di Muggia, dove abbiamo costruito un’area aggiuntiva utile per poter aumentare la capacità di evasione e la preparazione dei carichi complessi, come ad esempio i container e il completamento dei lavori avverrà entro fine anno».
Da diversi anni il Gruppo si occupa di favorire soluzioni a ridotto impatto ambientale nel trasporto di materie prime e prodotti finiti. In Italia, ha introdotto soluzioni di trasporto per i prodotti finiti con mezzi alimentati a LNG (gas metano liquido) e da anni è in prima linea con diversi progetti legati al trasporto su rotaia di grano. I nuovi trasporti intermodali ferroviari che attraversano il Paese sia sulla dorsale tirrenica che su quella adriatica è resa possibile dall’accordo esclusivo con l’operatore GTS, attivo nel trasporto intermodale delle merci. Viaggiano così su rotaia invece che su gomma, circa 110mila tonnellate delle varie tipologie di prodotti. Inoltre, da marzo 2020, il 70% dei prodotti destinati alla Germania viene spedito con una soluzione intermodale sviluppata in partnership tra Barilla e GTS. Il servizio intermodale da Parma a Ulm, in Baviera, assorbe il 75% del flusso di merci scambiate su questa tratta (equivalente a 5.000 camion tolti dalle strade), risparmiando così 6.000 tonnellate di CO2 all’anno.
E proprio nello stabilimento di Muggia, Barilla – nell’ottica di diminuire i costi di gestione e le emissioni inquinanti – sta realizzando un innovativo sistema di trigenerazione. Nella struttura sono in corso i lavori per la costruzione di un sistema di trigenerazione da 4,4 MWe, di proprietà e gestione di E.ON, che produrrà l’energia elettrica, termica e frigorifera necessari alla produzione della pasta e permetterà di ridurre le emissioni di CO2 di circa il 16%. Il progetto mira a ridurre la carbon footprint della pasta, coniugando competitività e sostenibilità ambientale.