TRIESTE – Sarà il 2024, con il completamento previsto per il 2027, l’anno d’inizio degli interventi “pesanti” alla stazione ferroviaria di Campo Marzio a servizio del porto di Trieste. Slittano ancora di un anno, invece, quelli per la stazione ddi Opicna, compreso il collegamento con Bivio Aurisina.
Lo si legge nell’ultima versione del Piano commerciale di Rfi (Rete ferroviaria italiana), già impegnata in maniera importante nel rilancio delle infrastrutture dello scalo.
Gli interventi nel loro complesso prevedono la realizzazione di un fascio per arrivi/partenze di dieci nuovi binari, di cui quattro di lunghezza pari a 750 metri, un nuovo apparato tecnologico, una revisione del collegamento con l’area portuale (rifacimento/realizzazione nuovi varchi).
Sono già stati attivati una serie di interventi, costituenti una fase propedeutica, che hanno aumentato le potenzialità dell’infrastruttura, come il collegamento diretto tra Servola e la linea di cintura e la linea Transalpina, che collega direttamente Trieste Campo Marzio con Villa Opicina.
Il piano di investimenti prevede due ulteriori fasi: rifacimento del fascio arrivi e partenze con incremento del modulo fino a 750 metri, rinnovo tecnologico con nuovo ACC a servizio di tutti gli impianti ferroviari afferenti al porto e nuova struttura delle aste delle Parenzane (dismissione dei binari esistenti e rifacimento di quelli per i moli V, VI e VII) Nella Fase 2, invece, è prevista la realizzazione del nuovo Varco 5 per accesso diretto al Molo VII.
Dal punto di vista commerciale, i benefici si espliciteranno con l’aumento della capacità teorica ammessa dalle attuali 13 coppie/giorno di lunghezza 600 metri a 20 coppie/giorno per treni di lunghezza 750 metri nella Fase 1. Ma anche l’adeguamento a modulo 750 metri dell’impianto, con la realizzazione di binari arrivo/partenza in ogni fascio e l’adeguamento di tutti i movimenti di manovra ai più moderni standard normativi.
Benefici commerciali a regime oltre il 2027, infine, riguarderanno l’aumento della capacità teorica ammessa dalle attuali 13 coppie/giorno per treni di lunghezza 600 metri a 35 coppie/giorno per treni di lunghezza 750 metri (Fase 2).
Ci si avvicina quindi, come recentemente ricordato dal presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, Zeno D’Agostino, alla capacità massima prevista per il porto di Trieste, fissata in 25mila treni l’anno.

Slitta invece al 2025, per ragioni legate alla “negoziazione-progettazione”, l’intervento a Villa Opicina, stazione sempre più importante per lo scalo internazionale con lo sguardo rivolto a Est.
Gli interventi previsti e finalizzati al potenziamento della linea Bivio Aurisina – Villa Opicina sono, così come per Campo Marzio, sostanzialmente divisi in due fasi. La prima prevede il rinnovo dell’apparato centrale per la gestione della circolazione, il rifacimento del piano del ferro incluso l’adeguamento a 750 metri, la velocizzazione degli itinerari deviati a 60 km/h e ulteriori interventi infrastrutturali e tecnologici sulla stazione.
La Fase 2 prevede la soppressione del passaggio a livello nell’ex Stazione di Prosecco ed il potenziamento tecnologico della tratta Bivio Aurisina–Villa Opicina.