TRIESTE – Il Consiglio dei ministri ha adottato la richiesta del ministero dei Trasporti di avviare la procedura prevista dall’art.259 del Trattato UE contro i divieti austriaci al Brennero per i mezzi commerciali.
È la prima volta che l’Italia ricorre direttamente alla Corte di Giustizia contro un altro Stato membro, per violazione del diritto europeo. Si tratta, ha precisato il vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini, di una scelta difficile ma obbligata a fronte della posizione attendista assunta dalla Commissione ed all’impossibilità di raggiungere una soluzione negoziata.
Spetterà quindi alla Corte di Giustizia chiarire se i divieti austriaci al traffico pesante siano legittimi o se debba prevalere il principio della libera circolazione di merci e persone sancito dai trattati.
La decisione fa seguito alle proteste delle associazioni di categoria degli autotrasportatori per le “continue e sistematiche violazioni del diritto europeo al Brennero da parte dell’Austria e richiedere finalmente l’avvio di una procedura d’infrazione davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea”.
Secondo le stesse associazioni, il Land austriaco del Tirolo porta avanti da anni una politica “volta a limitare il transito di mezzi pesanti non tirolesi attraverso la propria regione. Questa politica selettiva colpisce in particolar modo l’economia italiana, dal momento che dal Brennero transita oltre il 10 percento dell’intero import-export italiano. Si tratta di gran lunga della rotta commerciale via terra più importante per l’Italia. Infatti, il 70 percento delle esportazioni terrestri passano attraverso le Alpi e di queste la massima parte attraverso il Brennero, il passo che unisce le due principali manifatture d’Europa, quella germanica e quella italiana”.
I divieti di circolazione tirolesi formalmente sono misure ambientali – sempre secondo gli autotrasportatori – atte a garantire i valori limite della qualità dell’aria. “In realtà, si tratta palesemente di limitazioni discrezionali del traffico merci europeo volte a favorire le imprese tirolesi. Innanzitutto, va ricordato come ormai da diversi anni non siano stati registrati superamenti dei valori limite lungo l’asse autostradale tirolese. In secondo luogo, va ricordato come il divieto notturno di transito, attualmente la misura tirolese più restrittiva, non impatti in alcun modo positivamente sulla qualità dell’aria lungo l’asse autostradale, producendo al contrario una concentrazione dei traffici durante il giorno, provocando code, disagi e inquinamento” avevano scritto le associazioni in una nota.