TRIESTE – Ieri pomeriggio nella sede di Assoporti, le rappresentanze datoriali e sindacali hanno siglato il “verbale di accordo” che costituisce la linea guida applicativa per le aziende e i lavoratori dei porti sui diversi aspetti del rinnovo contrattuale.
La firma fa seguito all’approvazione dell’ipotesi di accordo dello scorso 8 ottobre da parte sia dei lavoratori che degli organismi di governance associativi.
«Un anno di trattative, di confronto a volte anche molto acceso, alcuni scioperi ma anche alcuni momenti di dialettica tesa anche all’interno delle rispettive delegazioni – ha commentato il presidente di Assiterminal, Tomaso Cognolato – hanno finalmente portato a questo momento che ristabilisce la centralità del nostro contratto in un contesto che ha sempre più bisogno di stabilità e di regole uguali per tutti».
In una nota per i media si ribadisce la presenza nell’accordo di elementi di novità, in tema welfare e apprendistato, che aprono a strumenti di modernità anche il settore portuale, oltre a un equilibrio economico per i lavoratori che confermerebbero “il contratto tra i più “favorevoli” (checché ne dicano alcuni) preservando comunque un equilibrio sui costi aziendali, tenuto conto del contesto commerciale in stasi da anni, come più volte ribadito, numeri alla mano, da tutte le associazioni del cluster”.
Continua, invece, sul fronte sindacale, il dissenso della sigla USB (Unione sindacale di base) sui risultati delle votazioni richieste ai lavoratori nei vari scali italiani.
“Dopo la conduzione grottesca da parte delle sigle firmatarie della consultazione nei vari porti sull’ipotesi di rinnovo del CCNL e le assemblee tenute da USB a Genova, Livorno e Trieste, abbiamo raccolto tramite i nostri delegati e simpatizzanti i dati disponibili su come fossero effettivamente andate le votazioni (dove le hanno veramente fatte). Questi sono i dati – si legge in una nota di USB – che siamo riusciti a mettere insieme e ve li riportiamo esattamente come li abbiamo segnalati alle stesse segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil, alle associazioni datoriali e al ministero dei trasporti:
TRIESTE: Nessuna votazione organizzata, solo assemblee per aziende e nessun verbale pubblico, solo un messaggio sui social nel quale viene riferito di un risultato congiunto nei porti di Trieste/Monfalcone di 274 SI – 116 NO e 14 Astenuti.
Da lavoratori e nostri delegati presenti alle 3 assemblee indette nelle società ALPT, Adriafer congiunta con PTS e TMT i risultati sarebbero di 52 favorevoli e 167 contrari, superando di gran lunga i 116 NO totali riportati. Nella società SAMER DFDS risulta abbia vinto a larga maggioranza il SI ma senza dati disponibili, mentre nel porto di Monfalcone risulta nessun verbale e un’unica assemblea per tutto il porto con 80 SI – 6 NO e 10 Astenuti”.