TRIESTE – La nave da ricerca italiana Laura Bassi ha concluso la missione di ricerca che l’ha portata a navigare per due mesi in Antartide.
La rompighiaccio dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS ha operato a supporto delle attività sulle dinamiche fisiche e biogeochimiche di specifiche aree del continente. Con il rientro al porto di Lyttelton in Nuova Zelanda, termina anche la 39° spedizione scientifica in Antartide finanziata dal ministero dell’Università e Ricerca (MUR) nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), gestito dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) per il coordinamento scientifico, dall’ENEA per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche.
La Laura Bassi ha svolto un’unica rotazione dalla Nuova Zelanda all’Antartide, circumnavigando il Mare di Ross con a bordo 39 persone coinvolte come personale di ricerca e 23 membri di equipaggio. Per la prima volta la missione è stata condivisa con il progetto antartico neozelandese, composto da un team di 12 persone.
Partita lo scorso 25 novembre dal porto di Napoli, a fine dicembre era approdata a Lyttelton per imbarcare il personale che ha effettuato la missione di ricerca. Chiuse le operazioni di carico, la nave era partita il 6 gennaio alla volta del Mare di Ross. Successivamente ha raggiunto la base Mario Zucchelli dove ha effettuato lo scarico dei materiali e carburanti necessari alla stazione antartica italiana per poi proseguire con le attività scientifiche, quest’anno particolarmente intense.
«La campagna della nave rompighiaccio Laura Bassi si è conclusa con successo e, grazie alla collaborazione tra l’equipaggio, il personale tecnico e quello scientifico a bordo, abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi in programma, acquisendo molti più dati di quelli previsti» spiega Franco Coren, direttore del Centro Gestione Infrastrutture Navali dell’Ogs.
Il rientro in Italia, a Napoli, è previsto per la seconda metà di aprile: la nave verrà sottoposta a una serie di attività di cantiere, per concludere i lavori iniziati lo scorso anno.
La Laura Bassi è oggi l’unica nave rompighiaccio italiana per la ricerca oceanografica in grado di operare in mari polari, sia in Antartide sia in Artico. È stata acquistata dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS nel 2019 grazie al finanziamento dell’allora Ministero dell’università e della ricerca – MUR e opera a supporto di tutta la comunità scientifica. L’obiettivo principale della nave Laura Bassi è il supporto scientifico e logistico alle missioni polari italiane e al contempo consentire la ricerca oceanografica e geofisica dei ricercatori dell’Ente e della comunità scientifica nazionale ed europea a livello globale e, in particolare, polare.
È una rompighiaccio categoria A classe PC5 ed è stata concepita come una nave speciale combinando in maniera ottimale sia capacità cargo sia di ricerca scientifica. Ha una stazza di 4028 tonnellate, è lunga 80 metri e larga 17 metri, ha un sistema di posizionamento dinamico che le garantisce un’elevata manovrabilità e un’accuratezza di stazionamento in un prefissato punto dell’ordine di 1 metro.