GORIZIA – Taglio del nastro, oggi all’Interporto di Gorizia, per il capannone di manutenzione carri ferroviari di Adriafer e VTG.
La nuova struttura realizzata da Adriafer Rail Services (ARS) – controllata di Adriafer – ha già operato su 30 carri con il servizio denominato Ready wagon, ma chiede nuovi spazi per allargare il mercato.
«L’obiettivo è quello di arrivare a 4-500 carri l’anno con notevoli aumenti dei posti di lavoro per quella che si configura come una vera e propria attività industriale. Abbiamo bisogno di un ulteriore binario con fossa, che ci consentirà di essere attrattivi – ha spiegato l’amministratore delegato di Adriafer, Maurizio Cociancich – per i carri provenienti da Slovenia e Croazia e al tempo stesso di togliere carri in attesa di manutenzione dagli snodi ferroviari e dal porto di Trieste».
L’appuntamento di stamattina a Gorizia, inoltre, è stata l’occasione per VTG (il primo noleggiatore di carri ferroviari in Europa) di presentare “Steel train”. Si tratta di un carro alleggerito e adattato al trasporto di prodotti siderurgici. Proprio l’adattabilità del mezzo consente di sfruttare l’intermodalitá per carichi diversi una volta scaricati i prodotti siderurgici e quindi in grado di rendere maggiormente sostenibile il treno dal punto di vista economico.
I carri in questione – oggetto di un road show in tutta Europa (questa era la terza tappa – sono sul mercato già da qualche tempo ma non stanno ancora girando sul territorio del Fvg. Il loro impiego, tuttavia, è previsto a breve termine, a servizio delle diverse produzioni siderurgiche friulane.
Presentato oggi a Gorizia anche un innovativo sistema per il trasporto di tubi in metallo, con un carro che consente di ottimizzare lo spazio a disposizione.
Contribuire al trasporto dell’acciaio in Italia.
Questo l’obiettivo con il quale è nata l’idea di “Steel train”, come spiegato oggi da Guido Gazzola, responsabile di VTG Europe Italy. «Questa è una giornata importante – ha detto Gazzola – perché l’Italia e il ferroviario sono un binomio che ha sempre stentato. Con questa operazione abbiamo anche fatto cadere, in Germania, delle barriere sull’efficienza in Italia. Stiamo portando in giro l’innovazione dello “Steel train” per far capire il potenziale che c’è e la cultura di VTG, fortemente legata al green».
Il comparto siderurgico vale, in Italia, vale circa 3 miliardi e quest’anno ha prodotto 1,6 milioni di tonnellate di acciaio. La maggior parte proviene dagli stabilimenti del nord e viaggia ancora su strada e, da solo, è il responsabile del 10% delle emissioni inquinanti. In pochi anni VTG conta di aiutare le aziende a ridurre sia traffico su strada (100mila Tir in meno) che emissioni di CO2 (20mila tonnellate in meno).

Il porto di Trieste è primo in Italia per numero di treni movimentati (circa 10.000 all’anno) e ha fatto dell’intermodalità il suo punto di forza.
La nuova struttura realizzata da Adriafer Rail Services (ARS), e resa possibile grazie ad un accordo con L’Interporto di Gorizia e la stessa VTG, è stata creata proprio per soddisfare le crescenti esigenze del settore ferroviario del Friuli Venezia Giulia, offrendo soluzioni logistiche e servizi di manutenzione avanzati e all’avanguardia anche per clienti d’oltreconfine (Slovenia e Austria).
L’impianto comprende 20.000 metri quadrati di piazzali operativi, un magazzino raccordato coperto di 3.000 metri quadrati coperti, dotato di apparato di trattamento dell’aria e di carroponte da 25 tonnellate, nonché 5 aste di binario della lunghezza complessiva di 1.575 metri.
Zeno D’Agostino, presidente dei porti di Trieste e Monfalcone, che con l’Authority controlla il 100% di Adriafer, ha sottolineato che «… nello sviluppo complessivo delle attività collegate alla ferrovia, il tema della manutenzione dei carri è elemento fondamentale, perché da una parte crea valore e dall’altra rafforza la competitività del nostro sistema. I treni, infatti, prediligono nodi logistici in grado di offrire servizi a 360 gradi e noi puntiamo da sempre ad un approccio total quality».
«Il sistema logistico presente nell’entroterra – ha detto nel suo intervento l’assessore regionale del Fvg a Infrastrutture e Territorio, Cristina Amirante – ha un ruolo centrale a sostegno dei porti regionali, contribuendo al loro sviluppo. Pensiamo ad esempio al porto di Trieste, diventato in questi anni tra i più importanti del Mediterraneo. In questo contesto, la capacità di incrementare la quantità merce trasportata via ferro è senza dubbio l’elemento su cui puntare maggiormente».
Luciano Grendene, amministratore unico di Sdag (Interporto di Gorizia) ha ancora una volta attirato l’attenzione sugli interventi necessari per un deciso upgrade della struttura che dirige. In particolare si è soffermato sulla “lunetta”, un collegamento con la linea internazionale che permetterebbe manovre inutili dei treni, oggi costretti ad entrare in Stazione a Gorizia.

 

Il video dell’Autorità di sistema portuale