TRIESTE – Collegare il porto di Trieste a quello di Jazan per fare del primo la porta di ingresso in Europa delle merci saudite.
Questo l’obiettivo dichiarato dei contatti corso fra Trieste marine terminal e la Royal commission di Jubail e Yanbu (parte sud dell’Arabia saudita), in visita al Molo VII la scorsa settimana. Ma anche fare in modo, con nuovi collegamenti diretti, che i prodotti in export dall’Ue raggiungano la Zona franca speciale della città-porto di Jazan (nel quale ha investito la Royal commission) per raggiungere poi i mercati di Africa e India.
L’interesse è anche nella ricerca di investimenti e partner commerciali per l’attività di estrazione mineraria, di produzione industriale e di materie prime, ma anche per il knowhow del porto di Trieste.
La Royal commission di Jubail e Yanbu (RCJY) è stata istituita nel 1975, come organizzazione autonoma del governo saudita. La commissione è governata da un consiglio di amministrazione e il suo obiettivo è quello di pianificare, promuovere, sviluppare e gestire città industriali ad alta intensità energetica e petrolchimica attraverso partnership con investitori o altre comunità interessate.
La scorsa settimana, rappresentanti delle Royal commission e del porto di Jazan, accompagnati da Antonio Maneschi (presidente di Sisam e consigliere di amministrazione di Tmt) hanno visitato anche la sede di Genova della Ignazio Messina. Durante l’incontro, sono stati analizzati i servizi e le caratteristiche del porto di Jazan e il suo potenziale di sviluppo, in particolare per quanto riguarda il miglioramento del traffico marittimo nell’area e l’avanzamento della logistica del Paese.