TRIESTE – “Abolire i divieti notturni imposti dall’Austria lungo l’asse del Brennero”.
Lo chiedono a gran voce le imprese dell’autotrasporto, riunite nei giorni scorsi a Verona nell’Assemblea provinciale Fai Verona (la Federazione degli Autotrasportatori Italiani). In quella sede l’annuncio – fra i temi caro gasolio e Lng) – la nascita del Coordinamento del Brennero, che punta a coinvolgere anche le attività di trasporto della Germania, penalizzate come quelle italiane dal contingentamento dei Tir voluto dall’Austria. Divieti che provocano un danno all’Italia di 370 milioni di euro all’anno per ogni ora di ritardo nell’attraversamento.
Lo ricorda il presidente di Fai-Conftrasporto Paolo Uggè, che la settimana scorsa, durante il convegno di Conftrasporto a Roma, aveva chiesto di far rispettare la libera circolazione delle merci in area Shengen, principio rafforzato dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che in quell’occasione aveva annunciato la richiesta di infrazione all’Unione Europea nei confronti dell’Austria.
Dall’Assemblea di Fai Verona, Uggè ha annunciato: «Il Coordinamento si riunirà prossimamente per assumere iniziative di protesta, anche eclatanti, adeguate alla situazione».
Lo ha fatto di fronte a una platea di politici e imprenditori, presenti l’europarlamentare Paolo Borchia (Commissione Trasporti Eu), Flavio Tosi (vicepresidente IX Commissione Trasporti della Camera), Elisa De Berti (vicepresidente della Regione Veneto), David Di Michele (vicepresidente della Provincia di Verona).
«Lo stop notturno ai Tir dalle 22.00 alle 5.00, senza contare gli altri divieti disposti dall’Austria, rallenta l’arrivo della merce nei negozi, con danno all’attività commerciale e al Made in Italy – ha spiegato Alessio Sorio, segretario Fai Verona – . Finché non ci sarà il raddoppio della ferrovia del Brennero, l’alternativa su rotaia sarà sempre e solo un’idea. Intanto, alle limitazioni ai Tir si sommerà la riduzione stradale a un’unica corsia per l’imminente ristrutturazione del ponte austriaco di Lueg: sarà il caos».