TRIESTE – Si chiude oggi a Rotterdam il Breakbulk Europe 2025, il più importante evento fieristico internazionale dedicato alle merci varie e ai colli eccezionali. In questa vetrina strategica per la logistica industriale europea, i porti dell’Adriatico erano tutti presenti: Venezia e Chioggia rivendicano una leadership consolidata, Trieste e Monfalcone guardano al futuro con progetti di crescita, con Capodistria che vuole confermare la propria posizione.
L’Adriatico orientale, pur con vocazioni differenti, si presenta a Rotterdam con la volontà di consolidare e ampliare la propria presenza nel mercato delle merci ad alto valore aggiunto, rafforzando il legame tra produzione industriale, export e infrastrutture portuali.
Il porto di Venezia è presente con una folta delegazione di operatori, coordinata dall’Autorità di Sistema Portuale, e con uno stand dedicato che ospita presentazioni e incontri. Il presidente dell’AdSP del Mare Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio, ha sottolineato i recenti investimenti e insediamenti a Porto Marghera – come quello del gruppo SIAD – e l’operazione Cimolai a Chioggia, dove fino a maggio 2026 verranno assemblate due maxi-gru da oltre 100 metri destinate alla Fincantieri di Monfalcone. I numeri confermano il dinamismo del comparto: nel 2024, il breakbulk ha segnato un incremento del 16,6%, con un primo trimestre 2025 ancora in crescita.
Sul fronte del Friuli Venezia Giulia, Trieste e Monfalcone partecipano al Breakbulk Europe all’interno dello stand collettivo coordinato da Assoporti. Con l’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Orientale sono presenti anche operatori come Trieste Marine Terminal, Samer&Co. Shipping, Interporto di Trieste, FHP Monfalcone e Nogarosped. Sebbene i colli eccezionali siano già parte del traffico esistente, è soprattutto come driver di sviluppo futuro che il settore viene considerato. A Monfalcone, il potenziamento della rete ferroviaria e le nuove aree operative previste a Trieste aprono scenari di crescita in cui la logistica regionale e i servizi intermodali avranno un ruolo cruciale.
Presente all’evento di Rotterdam anche il porto di Capodistria, che però sconta la mancanza di spazi (come del resto quello di Trieste) per pensare di incrementare questo genere di traffici commerciali.