MONFALCONE – Il porto di Trieste è il “pole position” nei processi di digitalizzazione e numerosi progetti hanno già il “gemello digitale”.
Lo ha detto oggi a Monfalcone – in occasione dell’incontro Top 500 organizzato dal Gruppo editoriale Nem – il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino.
Tema dell’incontro proprio l’industria 4.0 e l’andamentro delle aziende nel Friuli Venezia Giulia, illustrato da uno studio di Pwc (PricewaterhouseCoopers). In particolare, è stato sottolineato, il settore della logistica e dei porti hanno registrato un aumento dei ricavi del 17,8% nel 2022, rispetto all’anno precedente.
«Al porto di Trieste la documentazione interna è completamente digitalizzata – ha spiegato D’Agostino – ma altri documenti viaggiano ancora un cartaceo, soprattutto per paura di attacchi hacker. Anche per questo pensiamo di lavorare su eventuali blockchain, sfruttando la grande presenza, a Trieste, di centri di ricerca per la fisica teorica e quantistica. Vorremmo lavorare con queste conoscenze per affrontare il problema».
Rispondendo ad alcune domande, il presidente dell’Authority ha spiegato che la stessa Guardia di Finanza è integrata con i sistemi informatici del porto, in modo da prelevare i dati dei quali dovesse avere bisogno. «Operatori, logistica dei trasporti e clienti possono entrare nel nostro sistema. Non siamo più una black box» ha aggiunto D’Agostino.
«Abbiamo vari progetti di digital twin. Alcuni legati alle infrastrutture che stiamo costruendo. Siamo in grado di vedere già adesso quello che saranno gli scenari futuri, andando ad inquadrare, per esempio, come deve essere gestita la manovra ferroviaria. Siamo in fase avanzata, abbiamo digitalizzato quasi tutti i dati e ciò ci permette di utilizzare la tecnologia – ha detto ancora D’Agostino – per monitorare ciò che accade all’interno del porto, che è una città. Ma stiamo lavorando anche con l’Ogs (l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, ndr) per vedere quali sono le conseguenze delle attività portuali sull’ambiente. Con i droni verifichiamo ciò che sta sotto il mare, perché è Importante capire ciò che sta sott’acqua: li può esserci una parte del futuro del porto. È una parte che dobbiamo conoscere e per questo dobbiamo avere un modello».