TRIESTE – Uscita di scena di Mitsubishi, ipotesi Fincantieri e Accordo di programma per la reindustrializzazione.
Questa la sintesi del tavolo – tuttavia ancora interlocutorio – tenutosi oggi al ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) sulla questione Wartsila Italia che vede coinvolto lo stabilimento di Bagnoli della Rosandra, a ridosso del porto di Trieste.
La decisione del Gruppo finlandese di cessare la produzione (trasferita in Finlandia) di motori marini e per la produzione di energia elettrica aveva scatenato scioperi, proteste e ipotesi di avvicendamento nel sito produttivo.
Le notizie di oggi raccontano dell’uscita di scena di Mitsubisshi, che ha ritirato la manifestazione di interesse presentata a luglio, ma anche l’interessamento di Fincantieri, riproponendo un’ipotesi già esaminata, anche se non con l’ingresso diretto nel core business.
La conferma arriva dalla Uilm-Uil, che ha sua volta ha citato la Sottosegretaria Bergamotto, incaricata dal Mimit di seguire la questione Wartsila. Resta in piedi anche l’interessamento di Ansaldo Energia, ma gli stessi sindacati restano dubbiosi sul progetto che dovrebbe garantire l’assorbimento dei porti di lavoro e un rilancio industriale dell’area.
La Regione Friuli Venezia Giulia, tra i protagonisti della “trattativa” ha intanto comunicato che nel corso dell’incontro di oggi, è stato individuato nell’Accordo di programma lo strumento finalizzato a dare attuazione al percorso di reindustrializzazione del sito di Bagnoli.
La stessa Regione Fvg e il Ministero hanno confermato di aver assunto un ruolo ancora più forte nel tentare di risolvere la questione “… senza che ciò implichi in alcun modo la deresponsabilizzazione diWartsila, che dovrà garantire il proprio impegno al fine della condivisione di una soluzione positiva” scrive la Regione in una nota.
«Strategicità non solo territoriale del sito, tutela della vocazione industriale dello stesso e salvaguardia dei livelli occupazionali, tenuto conto anche dell’indotto, continueranno a essere i capisaldi del processo di reindustrializzazione che vede – ha sottolineato l’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen – anche la disponibilità da parte di Ansaldo e Fincantieri».
«Va comunque ribadito che le istituzioni hanno dovuto assumere un ruolo proattivo nel processo di reindustrializzazione a fronte di un mancato buon esito delle azioni esperite da Wartsila in tal senso. L’Accordo di programma costituisce lo strumento per garantire allo stesso tempo l’impegno massimo delle istituzioni – ha aggiunto Rosolen – e l’assunzione da parte di Wärtsilä di quelle responsabilità nei confronti del territorio e dei lavoratori dalle quali non può essere in alcun modo svincolata».