TRIESTE – I Finanzieri del Comando Provinciale di Trieste hanno sequestrato circa 2 milioni su provvedimento della Procura della Repubblica, pari all’importo delle imposte evase da sette società operanti nel settore della logistica e delle consegne di plichi a domicilio.
Contestualmente all’esecuzione del sequestro, le Fiamme Gialle triestine hanno proceduto alla perquisizione di tutte le società destinatarie della misura, oltre che nel capoluogo giuliano, a Milano, Roma, Genova e Parma. In tal modo è stato possibile consolidare il quadro indiziario già raccolto nei confronti degli amministratori di fatto e di diritto, tutti indagati per i reati di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Tutte le ditte destinatarie del provvedimento erano attive nell’indotto commerciale di una multinazionale francese leader della logistica con sede a Milano, già colpita a sua volta da altri sequestri preventivi per fatti connessi, eseguiti lo scorso dicembre.
Le indagini hanno consentito di verificare come le fatture emesse dalle società rumene, di fatto inattive e cessate dopo pochi mesi di vita, documentassero prestazioni di trasporto in realtà mai eseguite, consentendo a quelle utilizzatrici di abbattere artificialmente l’imponibile Ires e di sottrarsi al pagamento dell’Iva dovuta.
Le indagini avevano preso le mosse circa un anno fa dall’analisi delle informazioni tratte da una serie di anomalie societarie, commerciali e finanziarie di alcune imprese del settore della logistica operanti in città. Analisi che ha progressivamente consentito agli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di riscontrare come le sette società colpite dal provvedimento cautelare avessero annotato in contabilità fatture per oltre sette milioni di euro, emesse solo nel corso del 2021 da 13 altri soggetti giuridici formalmente costituiti in Romania e muniti di domicilio fiscale e partita Iva accesi in diverse province italiane, tra le quali proprio quella di Trieste.
Contestualmente alle operazioni di sequestro, alle medesime società sono state applicate le sanzioni pecuniarie che colpiscono dal 2019 le responsabilità amministrative per la commissione dei reati di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti realizzati, come in questo caso, avvalendosi di sistemi fraudolenti “transfrontalieri”.
“L’operazione di polizia giudiziaria eseguita testimonia l’efficacia dell’azione posta in essere dalla Guardia di Finanza e dalla Procura della Repubblica di Trieste nel contrasto ai fenomeni connotati da più accentuata pericolosità sul piano fiscale, perché incidendo sulla regolarità di tutto il processo di lavoro della filiera logistica si accompagnano facilmente alla illecita somministrazione di manodopera e compromettono la più generale tutela della concorrenza e del mercato dei beni e servizi” si legge in una nota della stessa Guardia di Finanza.