TRIESTE – Un pool composto da SACE, BNL BNP Paribas e UniCredit garantirà l’acquisizione da parte di Icop dell’area dell’ex Ferriera di Servola.
Gli istituti di credito hanno strutturato un’operazione da 20 milioni di euro (con intervento di garanzia di SACE) con le quali garantiranno tramite fideiussione il disimpegno delle quote di Logistica Giuliana, acquistata lo scorso anno da Icop tramite la società veicolo Drake. Prosegue dunque il complicato percorso che porterà alla realizzazione di un’are dedicata allo sviluppo del porto di Trieste, dove si sta già lavorando per sgomberare ciò che resta dello storico impianto siderurgico (chiuso due anni fa dopo 123 anni di attività). Un grande terminal intermodale da realizzarsi con il supporto del Fondo complementare al Pnrr servirà la nuova zona di espansione am anche il resto del porto, al quale gioverà anche la nuova viabilità stradale compresa nel progetto. Progetto che sarà la base del futuro Molo VIII, nuovo terminal container che dovrebbe essere realizzato da HHLA.
Restano ancora da definire tempi e modi di alcuni importanti passaggi burocratici che, oltre a Icop, vedono coinvolti i ministeri dello Sviluppo Economico, Ambiente e Infrastrutture e Trasporti, l’Agenzia Nazionale politiche attive Lavoro, l’Agenzia Demanio, l’Autorità portuale di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Trieste e naturalmente il Gruppo Arvedi. Quest’ultimo provvederà alla cessione dell’area interessata di sua proprietà, in cambio dell’area adiacente per realizzare due nuove linee di zincatura e verniciatura continua, protagoniste della prima garanzia green con SACE.
Nel frattempo Logistica Giuliana ha già chiesto la concessione demaniale per poter operare come terminalista.
«L’intervento in corso di realizzazione da parte di I.CO.P. S.p.A. Società Benefit nell’area di Servola costituisce un progetto al contempo virtuoso ed ambizioso. Virtuoso perché consente la soluzione di un rilevante tema ambientale proponendo non solo la chiusura di un sito produttivo, ma anche e soprattutto la realizzazione di una infrastruttura con una forte valenza economica nel rispetto dei più elevati standard ESG e ambizioso perché si inserisce nell’ambito di un ancor più ampio piano di sviluppo del Porto di Trieste in grado di produrre ricadute significative per tutto il tessuto produttivo della Regione per i prossimi decenni. Il convergere di Ministeri, Regione FVG, Comune di Trieste, Autorità Portuale, soggetti privati ed enti su tale progetto – ha dichiarato Paolo Copetti, CFO del Gruppo ICOP – ne sottolinea l’importanza e l’utilità economica, sociale ed ambientale. Il supporto fattivo di primari interlocutori finanziari quali SACE, BNL ed UniCredit ne testimonia ulteriormente la rilevanza e ne aggiunge valore. L’intervento coperto dalla garanzia costituisce uno step preliminare alla realizzazione di un primo insieme di opere per oltre 50 milioni di euro, alle quali si aggiungono i 27 milioni dei lavori di marginamento appaltati da Invitalia e ulteriori lavori che saranno oggetto di esecuzione negli anni a venire, il tutto in una logica di integrazione con la rete ferroviaria e con le altre infrastrutture portuali».