TRIESTE – Chiude per un giorno, a causa dell’incendio boschivi sviluppatosi a pochi chilometri, lo stabilimento Fincantieri di Monfalcone.
La densità di fumo nell’aria, infatti, non consente di operare senza conseguenze per la salute delle maestranze. Per questo motivo, Fincantieri ha deciso di mettere tutti in Cassa integrazione ordinaria. Secondo le rilevazioni Arpa (Agenzia regionale per l’ambiente), durante la notte nell’area urbana di Monfalcone (e quindi anche nello stabilimento Fincantieri e nel porto), sono stati registrati picchi di 1.600 microgrammi per metro cubo di PM10 (il limite giornaliero è di 50 microgrammi).
Sempre per lo stesso motivo, anche la popolazione residente è stata invitata a rimanere in casa, laddove possibile. In particolare, l’amministrazione comunale ha imposto una limitazione della circolazione delle persone, obbligando l’utilizzo all’esterno degli edifici della mascherina FFP2.
Restano chiuse al traffico l’autostrada A4, nel tratto tra Redipuglia e Sistiana, la strada del Vallone e la ferrovia Venezia-Trieste nel tratto tra Monfalcone e Duino Aurisina. Dall’alba si sono già alzati in volo nuovamente i Canadair, gli elicotteri dei Vigili del fuoco e della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. Per quanto riguarda le cause del rogo, al momento si allontana una prima ipotesi di un innesco volontario da parte di piromani. Si fa largo invece, l’ipotesi di un primo focolaio causato dalle scintille di un treno, così come già accaduto con una certa frequenza in passato.
È ancora chiuso al traffico ferroviario il tratto di binari da Trieste e Monfalcone e quindi il porto di Trieste non fa partire treni lungo quella direttrice. Difficile al momento capire quando potrà essere riaperta la tratta, ma gli operatori ipotizzano uno stop di altre 24 ore. Confermate le difficoltà anche per il traffico stradale pesante, stante il perdurare della chiusura del tratto autostradale di A4 tra il casello di Redipuglia, il Lisert e Sistiana.