TRIESTE – Una nuova autostrada del mare per il porto di Trieste, che vince la concorrenza di altri scali su una parte di traffici refrigerati con l’Egitto.
Enrico Samer, tra gli artefici dell’operazione, gestisce da anni le linee Ro-Ro fra il porto di Trieste e la Turchia, oggi come socio di minoranza nella società con DFDS.
Saranno proprio i danesi a capo di Samer Seaports & Terminals srl ad occuparsi della nuova linea che collegherà Trieste a Damietta, per l’importo di prodotti agroalimentari.
Una nuova autostrada del mare, stavolta con l’Egitto: quali i punti in comune con la Turchia e quali le novità?
«Sarà identica a quella con la Turchia, perché sui traghetti viaggeranno mezzi targati e non rotabili, a differenza di un classico collegamento Ro-Ro. La Turchia, però, dispone di una grossa flotta di camion, che per l’Egitto è praticamente inesistente. I Turchi erano già abituati a questo genere di collegamenti via terra lungo i Balcani. In Egitto, invece, la situazione è completamente diversa. Quindi l’autotrasporto italiano avrà un’opportunità importante, perché sarà necessario creare un traffico in Egitto dal punto di vista camionistico», risponde Enrico Samer.
Che tipo di linea sarà, quella di collegamento fra Trieste e Damietta, con quale genere di mezzi saranno riempite le navi?
«La nave sarà a disposizione una volta a settimana, in due giorni di viaggio raggiungerà Trieste, quindi molto più velocemente rispetto alle linee container esistenti. A bordo si troveranno rimorchi, anche refrigerati soprattutto da 45′, semitrailer non refrigerati e container. Il carico secco sarà costituito soprattutto dal tessile prodotto in Egitto, ma dall’Italia partiranno mele e altri prodotti di manifattura industriale».
Una volta sbarcato a Trieste (non si sa ancora se ai terminal Ro-Ro di DFDS o alla Piattaforma logistica), il carico refrigerato verrà spedito via treno, soprattutto in Germania e Inghilterra. Della logistica si occuperà Alpe Adria.
Nell’intera vicenda ha giocato un ruolo fondamentale la Med Roll di Milano, della quale è socia anche la famiglia Samer.
«La società ha sede a Milano, m presto sarà spostata a Trieste per quanto riguarda la residenza fiscale. Noi siamo tra i soci e abbiamo avuto parte nella decisione di scegliere Trieste come porto di sbarco e imbarco per il collegamento con Damietta. A breve, poi, il capitale sarà aperto anche ad altri, tra i quali un partner egiziano che farà da agente» risponde ancora Samer.
Secondo lei, anche in considerazione del periodo di crisi che stiamo vivendo con le difficoltà in Mar Rosso, il traffico Intramed può costituire, per il porto di Trieste, una valida alternativa ai cali occasionali delle rotte col Far East?
«Diciamo che ci sono dei traffici che in una visione futura potrebbero aumentare con il reshoring (produzioni trasferite dal far East al bacino del Mediterraneo, ndr). Ma esistono già delle produzioni in grado di far salire i traffici nel Mediterraneo e l’esistenza di una linea potrebbe portare a sviluppi interessanti» conclude Samer.