TRIESTE – Prosegue lo scambio di attenzioni fra il sistema logistico portuale che fa capo al porto di Trieste e l’area economica a Ovest del Friuli Venezia Giulia. Dopo l’annuncio dello studio per un corridoio ferroviario che possa collegare l’Interporto di Cervignano con Verona, Milano e Alessandria (per servire quindi il porto di Genova), è ora la volta di Padova.
Interporto Padova, per bocca del direttore Roberto Tosetto, conferma che è allo studio un Fast corridor ferroviario proprio tra Padova e Trieste. Altri dettagli non ne fornisce per evidenti ragioni commerciali, ma i rumors raccontano di contatti molto avanzati con un importante operatore ferroviario, oltre al naturale coinvolgimento dell’Agenzia delle Dogane.
«Il concetto è quello di non bloccarsi sul territorio. La zona industriale molto ampia alla quale facciamo riferimento ci fa dialogare con un porto importante, con fondali adeguati» spiega Tosetto. «I treni blocco sono rari e quindi quello che ci arriva può ripartire per le varie direzioni. E la velocità e importante. Col Fast corridor si accelera l’indice di rotazione e quindi operazioni una volta non convenienti, diventano competitive».
Le “trattative” sono in fase avanzata, per cui le tempistiche di attivazione del corridoio dovrebbero attestarsi, se tutto dovesse andare per il verso giusto, a qualche mese. L’Interporto potrebbe anche essere coinvolto nell’importante progetto che – sotto la guida dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale – sta tentando di spostare sull’altipiano carsico il Mercato ortofrutticolo comunale, ma soprattutto di creare un polo del fresco.
«Noi siamo interessati a tutto, ma di questo argomento abbiamo solo avuto una informale interlocuzione con il presidente del Mercato agroalimentare di Padova – sottolinea Tosetto – e sappiamo dei contatti col Comune di Trieste. Siamo interessati all’intermodale nella gestione del fresco, ma non abbiamo avuto alcun contatto con l Autorità portuale».
Interporto Padova dispone oggi di 2 milioni di metri quadrati complessivi (dei quali più di un milione in proprietà), 270mila mq di magazzini, 40mila mq destinati a uffici direzionali, 350mila mq di terminal intermodali e 150 aziende insediate. Di recente il presidente della spa, Franco Pasqualetti, ha annunciato l’obiettivo dell’automazione totale per il trattamento delle merci e l’attività h24. Nel corso del 2021 Interporto Padova è cresciuto a doppia cifra sia nel numero dei treni che nel computo delle unità intermodali movimentate.