TRIESTE – Il Ministero della Transizione ecologica ha accolto, nell’ambito del bando Green Ports, la proposta dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale per l’operatività di due locomotori ferroviari alimentati a idrogeno.
La somma che sarà messa a disposizione ammonta a 4 milioni di euro e servirà ad Adriafer (società ferroviaria del Porto di Trieste) per lo shunting nelle aree portuali. Il tratto ferroviario dove opera Adriafer non è elettrificato e per questo motivi si è oggi costretti ad utilizzare locomotori a ciclo diesel.
Il finanziamento prevede anche la realizzazione di un piccolo impianto di produzione per l’idrogeno, sempre all’interno dell’area portuale. Il sistema dovrebbe essere operativo entro tre anni.
La tempistica è legata anche alle attuali offerte di mercato per quanto riguarda i locomotori alimentati a idrogeno. Questo genere di mezzi sono proposti oggi dal mercato soprattutto per il trasporto passeggeri. Adriafer è già in contatto con una grossa azienda del settore che potrebbe produrre un modello adatto alle manovre ferroviarie. Il progetto si baserebbe anche su specifiche fornite da Adriafer.
Da circa un anno Alstom e la polacca Pesa SA (Pojazdy Szynowe Pesa Bydgoszcz) lavorano su una locomotiva a idrogeno. Nel caso della SM42Dn di Pesa SA, si tratta di un mezzo capace di trainare fino a 3200 tonnellate, con quattro motori asincroni (180 kW), due inverter di trazione e batteria da 167,7 kWh, con due sistemi di celle a idrogeno.
Oltre all’idrogeno, Adriafer sta valutando un periodo di transizione con altri combustibili per riconvertire i locomotori. L’ipotesi alla quale si stava lavorando (prima che il costo del gas subisse l’impennata causata dalla crisi economica globale e poi dalla guerra in Ucraina) prevedeva il Gas naturale liquefatto, ma anche il bioetanolo. La prima soluzione è considerata più semplice per il rifornimento e per l’operatività.