TRIESTE – Sembra quasi un riconoscimento al sistema logistico regionale del Friuli Venezia Giulia: Interporto di Trieste e Interporto Pordenone entrano in lista delle nuove reti Ten-T.
In particolare, l’interporto di Trieste è nella rete core all’interno della proposta legislativa per la revisione delle reti redatta dalla Commissione Europea dopo le consultazioni con gli Stati membri.
La presentazione delle modifiche al regolamento sulle reti Ten-T annunciata nei giorni scorsi dalla Commissaria ai Trasporti, Adina Vălean, è stata comunicata anche dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, che ha evidenziato la lista completa dei nodi italiani inseriti nella revisione. Al suo interno anche porti marittimi e di navigazione interna, nodi urbani, aeroporti, terminali ferroviario-stradali. Nell’elenco è presente anche Fernetti, inserita come nodo centrale (core) nella categoria “rail-road terminals”.
La conseguenza principale di questo riconoscimento sarà quella di consentire all’Interporto di accedere ai finanziamenti del Programma CEF (Connecting Europe Facility). Si tratta di una cifra complessiva di 25.81 miliardi di euro tra il 2021 e il 2027.
«Un ottimo risultato che rafforza il sistema logistico della nostra Regione, all’interno del quale l’interporto di Trieste è cresciuto, ritagliandosi un ruolo sempre più importante dal punto di vista dell’integrazione con gli altri nodi e in un’ottica internazionale. Ma è anche un riconoscimento – commenta Zeno D’Agostino, presidente dei porti di Trieste e Monfalcone – per il lavoro svolto in questi anni e per l’investimento che la stessa Autorità di Sistema Portuale ha fatto sia all’interno della società che nelle altre aree che afferiscono all’Interporto».
L’infrastruttura retroportuale situata al confine con la Slovenia, infatti, negli ultimi cinque anni è diventata un hub chiave per il sistema intermodale regionale. Un percorso che ha visto l’entrata nel capitale di un importante player internazionale come Duisport e l’acquisizione di nuove aree come FREEeste a Bagnoli della Rosandra e l’Interporto di Cervignano.
«Questo risultato è un primo passaggio – aggiunge D’Agostino – ma ci auguriamo che l’iter di approvazione definitivo confermi la proposta della Commissione».
Un ottimo risultato anche per l’Interporto di Pordenone, inserito nella sezione Comprehensive. «L’inclusione nella lista è determinante per poter partecipare a Progetti europei, altrimenti non sei eleggibile, quindi si viene esclusi automaticamente. Così potremo fare rete con altri stkeholder – commenta l’amministratore delegato di Interporto Pordenone, Giuseppe Bortolussi – con ottime possibilità di vedersi attribuire Fondi europei. In particolare i CEF. Ma c’è anche l’importanza legata alla visibilità del distretto logistico. Faccio l’esempio della questione delle tracce ferroviarie e non è una cosa poco. Noi siamo nella rete comprehensive (la rete core passa da Cervignano, ndr) e sono le stesse Ferrovie che talvolta cercano stakeholder per fare lobby e portare a casa il risultato». La nuova lista, qualora dovesse essere confermata, premierà il lavoro iniziato negli anni scorsi da uno staff dedicato di Interporto Pordenone.
A breve distanza dalla struttura, anche Portogruaro Interporto può celebrare l’inserimento nella stessa lista.