TRIESTE – Si è chiuso con un risultato negativo il bilancio di esercizio 2024 per Adriafer, l’impresa ferroviaria che si occupa principalmente delle manovre interne ai porti di Trieste e Monfalcone.

La società, interamente controllata dall’Autorità di sistema portuale, ha chiuso il 2024 con un valore della produzione aggregato pari a 18.176.000 euro. “Un contesto complesso, segnato da instabilità geopolitiche e da importanti lavori sull’infrastruttura ferroviaria, ha inciso sull’andamento operativo di Adriafer, che ha registrato un risultato di esercizio negativo pari a 1.518.000 euro” spiega l’azienda.

La stessa Adriafer, però, sottolinea che il risultato risulta comunque sostenibile grazie alla solidità patrimoniale dell’azienda e si inserisce in un percorso di lungo periodo, nell’ottica di garantire la continuità e l’efficienza del servizio pubblico reso al territorio.
«Nei primi cinque mesi del 2025 si evidenzia un trend di recupero sia in termini di volumi lavorati sia di risultati economici, in netta controtendenza rispetto allo stesso periodo del 2024. Le previsioni per i prossimi mesi – ha commentato l’amministratore delegato, Maurizio Cociancich – segnalano una contrazione nei volumi del traffico containerizzato, ma anche una crescita nel traffico intermodale Ro-Ro e nei rafforzamento dei collegamenti ferroviari attraverso l’Austria, grazie alla riapertura dei Tauri. Tali dinamiche sono destinate a produrre un consolidamento del conto economico».

Il porto di Trieste perde traffico container e Adriafer ne paga le conseguenze ma, a supporto di questa evoluzione, spiega ancora il gruppo triestino, l’azienda ha elaborato un piano industriale pluriennale, attualmente sottoposto alla valutazione del socio unico, “stante l’assoggettamento di Adriafer alla direzione e coordinamento da parte dell’Authority”.