TRIESTE – Nei giorni scorsi la Commissione Ue ha definito “incompatibile con le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato” la compensazione per la fornitura di alcuni servizi del Gruppo Ferrovie dello Stato al porto di Trieste.
Nello specifico, si tratta di servizi di trasporto ferroviario internazionale di merci attraverso il porto di Trieste Marittima, tra il 15 marzo 2003 e il 31 dicembre 2008. Il tutto, in quanto la natura degli obblighi di servizio pubblico non è stata sufficientemente definita dall’Italia.
Stessa sorte per altri trasporti nazionali, per collegamenti tra l’Italia settentrionale e meridionale tra il 4 dicembre 2012 e il 31 dicembre 2014. Su altri casi, invece, la stessa Commissione ha ritenuto che i trasferimenti di attività all’interno del gruppo FS non costituiscono aiuti di Stato.
In linea di principio, le norme dell’UE in materia impongono che tale tipologia di aiuti, qualora incompatibili, siano recuperati per eliminare la distorsione della concorrenza. Le norme UE sugli aiuti di Stato non prevedono ammende né puniscono le società coinvolte: si limitano a ripristinare la parità di trattamento con le altre imprese.