TRIESTE – L’Interporto di Pordenone (il più strutturato del Fvg) e quello di Gorizia (Sdag), da poco entrato ufficialmente tra le strutture nazionali, non compaiono nella lista della legge in corso di approvazione al Senato per regolamentare i poli intermodali.
Sulla questione sono attivi i parlamentari del Friuli Venezia Giulia, che hanno interessato direttamente il ministro competente, Matteo Salvini. Il senatore della Lega Marco Dreosto dice di voler scoprire se si tratta di un errore materiale o se dietro ci sia qualche altra ragione. Il Parlamento sta approvando la nuova legge per disciplinare il sistema nazionale degli interporti, attualmente normato da una legge del 1990.  La proposta di legge in corso di approvazione introduce si baserà sul Piano generale per l’intermodalità, redatto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
La Regione Fvg e nello specifico la Direzione Infrastrutture e territorio, attraverso il Servizio portualità e logistica, è stata la prima ad accorgersi dell’assenza, in particolare dell’Interporto di Pordenone, nel disegno di legge sulla riforma del sistema nazionale degli Interporti ed in particolare nella documentazione del Ministero dei Trasporti. Da quel momento è stata avviata un’interlocuzione sia con la parte tecnica che con la parte politica per comprendere l’origine di quella carenza. «Ci siamo subito messi all’opera con la direzione dell’Interporto, affinché presentasse una memoria utile a reintegrare l’Interporto di Pordenone nell’elenco» ha spiegato l’assessore regionale a Infrastrutture e territorio, Cristina Amirante.
«L’Interporto in passato è sempre stato presente nella lista – ha dichiarato Amirante -, mentre nelle informative allegate agli atti per i lavori di discussione alla Camera della legge quadro non risultava più presente. Non sappiamo quale sia il motivo dell’esclusione che auspichiamo sia dovuta ad un mero errore materiale. In ogni caso abbiamo acceso un faro sulla vicenda tempestivamente, già un mese fa, e da quel momento abbiamo agito assieme all’Interporto per reintegrare Pordenone nell’elenco».
Nel frattempo pare scoppiata anche la grana di Gorizia, dove a maggio del 2022, in seguito all’adesione alla UI.R. (Unione Interporti Riuniti), è stata approvata la modifica statutaria che ha ufficializzato la qualifica di Interporto della Sdag (Stazioni Doganali Autoportuali di Gorizia).
«Non c’è solo Pordenone che manca nell’elenco degli interporti che il Senato si appresta ad approvare, anche dello Sdag di Gorizia non c’è traccia. Eppure Sdag è interporto dal maggio del 2022, quando l’assemblea votò la modifica statutaria apposita diventando “complesso infrastrutturale interportuale”». Lo afferma in una nota il capogruppo in Consiglio regionale del Pd, Diego Moretti.
«Una modifica di statuto – continua l’esponente dem – frutto di una crescita costante che nel 2021 ha visto un aumento di quasi il 20% delle soste dei camion. Ora c’è la necessità di inserire non solo Pordenone, ma anche Gorizia tra gli interporti che possano rientrare tra quelli oggetto della norma in votazione in Parlamento, così da poter accedere ai cospicui fondi europei a favore della logistica. In questo senso rivolgo un appello all’assessore Amirante e ai parlamentari del Friuli Venezia Giulia affinché vi sia l’inserimento del polo di Sant’Andrea in aggiunta a quelli già previsti dalla norma».