TRIESTE – Sciopero nazionale pesante quello messo in atto oggi ai porti di Trieste e Monfalcone, con il presidente dell’Authority disponibile a presentare le istanze dei lavoratori a Ministero e Assoporti.
Un’adesione che, secondo i sindacati, dovrebbe aggirarsi attorno all’80% con ripercussioni su tutti i terminal, per un’astensione dal lavoro causata dallo stallo nelle trattative per il rinnovo del Contratto nazionale.
“Ringraziamo tutti i lavoratori per l’adesione, ed in modo particolare i lavoratori dell’Agenzia per il Lavoro Portuale di Trieste che in questo momento subiscono maggiormente i cali di traffico derivanti dalla crisi del Mar Rosso” hanno scritto i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil.
Due i presidi allo scalo, quello più numeroso con circa 200 partecipanti stamattina davanti alla Torre del Lloyd, sede dell’Autorità di sistema portuale, dove i rappresentanti dei lavoratori sono stati ricevuti dal presidente, Zeno D’Agostino. Un presidente dimissionario che ha fatto del lavoro in porto una delle bandiere dei suoi mandati e che, anche per questo, ha voluto ricevere una delegazione della FILT – CGIL, FIT – CISL e UILTRASPORTI che ha rappresentato le motivazioni della protesta.
D’Agostino si è impegnato a portare le istanze sindacali sia al Ministero che alle parti datoriali (Assoporti), soprattutto in merito a protocolli di sicurezza, inserimento del lavoro portuale nelle attività usuranti, e all’attuazione del fondo per il prepensionamento dei lavoratori portuali già condiviso nel precedente rinnovo contrattuale, con accantonamenti già esistenti presso le aziende.
Al Varco 4 dello scalo era invece presente un gruppo di lavoratori dell’Usb sindacati di base.

Forte l’adesione allo sciopero, sempre a detta delle organizzazioni sindacali, anche negli altri porti italiani.
“I porti oggi sono praticamente tutti fermi con un’adesione in alcuni scali fino al 100%” ha scritto il segretario nazionale della Filt Cgil Amedeo D’Alessio sullo sciopero nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici portuali. Oggi da tutti i porti italiani in sciopero e dalla manifestazione nazionale Genova dove hanno partecipato circa 1500 persone – sottolinea il dirigente nazionale della Filt – arriva forte la richiesta di riaprire in maniera concreta la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, colmando le distanze sia sulla parte economica, ma anche in relazione ad alcune questioni specifiche che attengono alla parte normativa”.
“Ringraziamo tutte le lavoratrici e i lavoratori dei porti italiani – hanno commentato il segretario Generale Claudio Tarlazzi e il segretario Nazionale Giuliano Galluccio della Uiltrasporti – che hanno sacrificato le loro giornate di lavoro per dimostrare l’importanza di questo rinnovo contrattuale. Recupero salariale, sicurezza e maggiori tutele sono i punti fermi da cui non possiamo arretrare e ci auguriamo che le parti datoriali siano ora pronte a tornare al tavolo delle trattative in modo fattivo e collaborativo, in caso contrario siamo pronti a continuare la nostra protesta”.