TRIESTE – Rete ferroviaria italiana ha completato la prima fase per l’attivazione del nuovo fascio di binari nella stazione di Aquilinia.
Situata nel territorio comunale di Trieste tra via Pietraferrata e via Caboto, la nuova struttura non può, ancora, essere formalmente definita “stazione” perché mancano gli impianti di elettrificazione e parte della segnaletica. Ma da domani, i primi quattro binari da 750 metri saranno a disposizione della Piattaforma logistica gestita da Hhla, che potrà così avere a disposizione più spazio nel terminal da poco attivato a servizio dei traffici di merce varia e Ro-Ro.
Nella fase successiva, Aquilinia verrà gestita dall’Apparato di Campo Marzio: collegata direttamente a Servola, ha quindi accesso alla rete nazionale e internazionale.
Il nuovo raccordo ferroviario con FreeEste, recentemente inaugurato, consentirà inoltre, di collegare l’area di Bagnoli della Rosandra gestita da Interporto di Trieste con la rete nazionale, proprio attraverso i nuovi binari.
Nel frattempo, la stessa Rfi ha appena annunciato un nuovo bando di gara proprio per il segnalamento, i sistemi di illuminazione e telecomunicazioni, dei fasci di binari di Servola e Aquilinia,
In futuro, dalla Stazione partiranno anche i treni a servizio del terminal ungherese di Adria Port, in via di progettazione nelle aree dell’ex raffineria “Aquila”. Oltre al servizio a favore del sistema ferroviario del porto, l’intervento di Rfi ha anche consentito di restituire al territorio un’area completamente degradata.
Iniziati nel febbraio del 2022, i lavori sono stati affiancati da interventi per adeguare l’intera tratta alla categoria carico D4 (22.5tonnellate/asse) e contestualmente all’aggiornamento profilo limite, visto il sempre maggior interesse degli operatori portuali a spedire via ferrovia mega trailer e container da 45ft.
Gli interventi su Aquilinia sono fondamentali per lo sviluppo del traffico merci dello scalo, anche in quanto fascio di appoggio per sopperire ai volumi di traffico generati dai poli logistici afferenti il Fascio Servola dove, per natura morfologia e salvo grossi investimenti di sbancamento, risulta impraticabile un allargamento.