TRIESTE – È stato presentato ieri a Bruxelles (nella sede della Regione Veneto) il progetto europeo “Channeling the Green Deal for Venice”, elaborato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale.
Il progetto, del valore totale di 1,7 milioni di euro e cofinanziato dal programma Connecting Europe Facility (CEF), affronta il problema della limitata accessibilità nautica dei porti di Venezia e Chioggia. L’obiettivo è quello di cercare soluzioni scientifiche e operative per incrementare l’operatività nel rispetto dei vincoli fisici, dell’equilibrio idrodinamico della laguna veneziana, del traffico acqueo locale e del sistema di dighe mobili MoSE. Queste specificità hanno infatti reso necessari nuovi studi propedeutici alla realizzazione di interventi gestionali ed infrastrutturali in grado di migliorare la navigabilità e la sostenibilità del canale Malamocco-Marghera e delle aree circostanti, per contribuire anche ad una più ampia decarbonizzazione dei trasporti. Condotti con un approccio estremamente innovativo, che integra per la prima volta modelli di simulazione idrodinamica e di navigazione in tempo reale, gli studi effettuati hanno fornito importanti elementi tecnico-scientifici, dimostrando come con alcuni interventi mirati sia possibile incrementare l’operatività portuale e la sicurezza della navigazione, ottenendo al contempo un minor impatto ambientale del traffico navale nell’area.
«Lo sviluppo sostenibile della portualità del Veneto è già possibile, infatti la ricerca scientifica e la tecnologia permettono di individuare il necessario equilibrio fra lo sviluppo dei porti di Venezia e Chioggia e il delicato ambiente lagunare» spiega Fulvio Lino Di Blasio, presidente AdSP MAS. «Channeling è in questo senso un progetto paradigmatico. Il nostro Ente ha coordinato il lavoro di alcune fra le migliori realtà a livello nazionale ed europeo nell’ambito della ricerca scientifica. Grazie al metodo ricorsivo utilizzato, che prevede raccolta e analisi di dati storici meteo-marini, analisi del fondale lagunare, studio idrodinamico e simulazioni real time del transito delle navi, sono state individuate quelle soluzioni operative e infrastrutturali necessarie a rivitalizzare e rinaturalizzare la laguna centrale e, al contempo, a ridurre la manutenzione ordinaria del Canale Malamocco-Marghera. Fermare la dispersione dei sedimenti, tutelare le barene, implementare la sostenibilità ambientale: sono questi i traguardi che vogliamo tagliare nel prossimo futuro. Grazie alle soluzioni individuate siamo già in grado di sviluppare le attività portuali riducendo al minimo gli interventi manutentivi e al tempo stesso migliorando l’ambiente lagunare anche attraverso la creazione di barene: inauguriamo così una nuova stagione del modo di fare portualità sostenibile a Venezia».