TRIESTE – Nel corso del 2021 sono state 308.883 le operazioni doganali eseguite nei punti franchi del Porto di Trieste. Nel 2020 si erano fermate a 268.276. In leggero calo i controlli che passano da 8.838 a 8.232.
Sono i dati ufficiali dell’Ufficio delle Dogane di Trieste che, nel corso del 2022, rafforzerà la collaborazione con l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale su una serie importane di progetti per velocizzare le operazioni relative alle merci in arrivo e partenza dal porto. Si tratta di progetti in buona parte già avviati e di altre iniziative destinate ad avere un impatto importante su alcune tipologie di traffico.
Da giugno si concluderà la fase sperimentale della digitalizzazione delle procedure import, export e transito tramite interoperabilità con gate automation. Da questa estate, dunque, scatta l’obbligo di “preavviso di arrivo dei mezzi su strada”.
Nel frattempo, si sta lavorando sulla rilevazione automatizzata dei mezzi e delle merci in entrata o uscita dai varchi del Punto Franco Nuovo e della Piattaforma Logistica, sul controllo della movimentazione merci tra Punti franchi e su nuove procedure doganali che velocizzeranno l’iter per la movimentazione del petrolio greggio nell’Oleodotto Transalpino.
Restano ancora incerti, invece, i tempi per la messa in pratica del Corridoio controllato ferroviario che prevede lo spostamento di merci terze da Trieste a Furnitz (Austria), senza formalità doganali. In questo caso, al di là della volontà espressa dall’Autorità portuale, sono le Dogane dei due Paesi a dover sbloccare la situazione affinando le procedure. Se ne parla concretamente già dall’estate del 2019, anche se la pandemia da Covid-19 non ha certo contribuito ad accelerare l’iter.
Nei Punti franchi del porto di Trieste si contano 25 magazzini con 69 siti suddivisi essenzialmente tra capannoni e aree per movimentare o stoccare merci, 1 Deposito doganale, 3 Depositi accise e 13 Depositi IVA. Il particolare regime prevede procedure doganali semplificate per l’introduzione della merce (per le merci extra UE non è richiesta la dichiarazione doganale fino a quando le stesse si trovano nel Punto franco); la permanenza delle merci terze nei Punti franchi non richiede prestazione di garanzia e non è soggetta a limite di tempo; le merci extra UE introdotte possono conservare l’origine (anche preferenziale) a condizione che siano sottoposte a vigilanza doganale. Le merci, inoltre, possono essere sottoposte a manipolazioni semplici ed a trasformazioni industriali, mentre la merce UE introdotta nel Punto franco si considera esportata all’atto dell’ingresso nei Punti franchi. All’atto dell’importazione delle merci, infine, può essere utilizzata l’agevolazione del cosiddetto “credito doganale triestino”, che consente di differire il pagamento del dazio e dell’IVA a 180 giorni dalla data dell’operazione.