TRIESTE – Il nuovo terminal container di Porto Marghera in area Montesyndial compie un deciso passo in avanti verso la sua realizzazione.
Dopo che la Commissione nazionale VIA del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha confermato la validità delle valutazioni positive (già espresse con il parere n. 1320 del 2 agosto 2013), anche per il progetto aggiornato del nuovo terminal, la struttura commissariale ha approvato il progetto preliminare del primo stralcio dell’intervento. Si potrà così dare corso alle successive fasi della progettazione e alla realizzazione dell’opera articolata in più stralci.
In particolare, il primo stralcio dei lavori, da completare entro il 2026, comprenderà l’arretramento di 35 metri lungo i circa 1600 metri di sponda del Canale industriale ovest e la realizzazione di una banchina operativa di circa 1400 metri. Al termine dei lavori, il canale avrà un’ampiezza di 190 metri, dimensione che garantirà piena sicurezza e accessibilità nautica. Gli interventi del primo stralcio sono concepiti in modo tale da potenziare al massimo l’attrattività dell’opera, anche rispetto a soggetti privati che vorranno prevedere il loro futuro insediamento nell’area sud di Porto Marghera.
«Dopo i recenti progressi sul tema dei rilasci delle nuove concessioni e relativi investimenti, il sistema portuale veneto compie oggi un ulteriore significativo passo in avanti per il proprio sviluppo verso un ridisegno funzionale di Porto Marghera. Il progetto si colloca nella più ampia strategia di costruzione di un hub intermodale sia al servizio del traffico marittimo che del territorio della nostra regione e del suo tessuto produttivo e industriale» ha commentato il Commissario straordinario e presidente dell’Autorità di sistema portuale, Fulvio Lino Di Blasio. «Cogliamo oggi i frutti del lavoro, professionale e serio, della struttura commissariale, dell’Autorità di Sistema e di tutte le istituzioni nazionali e locali che hanno saputo, in un solo anno, superare problematiche amministrative dirimenti per la realizzazione di un progetto centrale per la crescita sostenibile dello scalo, vincendo uno stallo burocratico che perdurava da 12 anni. La realizzazione per stralci ci consentirà di avanzare più agilmente e velocemente partendo, non appena possibile, con la progettazione esecutiva e l’impostazione delle attività necessarie per la realizzazione di un’opera a lungo attesa» ha aggiunto Di Blasio.

Per realizzare l’opera si potrà attingere a un finanziamento già concesso di oltre 180 milioni di euro, 35 dei quali di provenienza Fondo complementare al Pnrr. Il costo stimato complessivo dell’intervento è stato attualmente rivalutato in aumento, tenendo conto degli incrementi dei costi delle materie prime e dell’energia; per il reperimento delle ulteriori risorse necessarie, si potrà fare ricorso sia a finanziamenti integrativi sia alla compartecipazione di operatori economici in regime di partenariato o concessione.
Il progetto di riconversione produttiva del compendio di Montesyndial consentirà la riqualificazione ambientale e la valorizzazione di un’area di oltre 90 ettari, inquinata e dismessa, che venne acquistata nel 2010 dall’Autorità Portuale, dando tra l’altro attuazione all’”Accordo di programma per la riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi industriale complessa di Porto Marghera”.
Il nuovo terminal contenitori consentirà una crescita complessiva del traffico portuale (il potenziale impatto dell’opera è stimabile in 1 milione di Teu/anno) e un ridisegno complessivo del porto, razionalizzando la geografia concessoria e funzionale di Porto Marghera, la viabilità merci in entrata e uscita dall’area e l’implementazione di corridoi e piattaforme logistiche per diminuire gli aspetti negativi connessi al traffico portuale.