VENEZIA – Subito lo stato di agitazione e dal 1 agosto sette giorni di sciopero.
Questa la decisione dell’assemblea dei lavoratori della Nuova Compagnia lavoratori portuali, soggetto ex art. 17 L. 84 del 1994 a Porto Marghera. La protesta piuttosto vivace è indirizzata nei confronti dell’Autorità di sistema portuale, che già ad aprile aveva deciso di proporre un unico bando per l’assegnazione del nuovo appalto nei porti di Venezia a Chioggia. Già tre mesi fa era stato indetto uno sciopero, poi parzialmente rientrato in attesa del nuovo documento. Documento che, evidentemente, non ha soddisfatto i lavoratori.
«Il problema è la scarsa chiarezza del bando. Non ci sono elementi di garanzia per l’art. 17 e per il lavoro interinale. Dopo tre mesi, onestamente, ci aspettavamo qualcosa di più chiaro» commenta Daniele Giordano della Cgil di Venezia.
Sulla questione si registra anche un certo malcontento dei lavoratori nei confronti della rappresentanza sindacale, che aveva proposto una forma di protesta più blanda
nei confronti dell’Authority.
«Il sindacato sta cercando di gestire una situazione complicata» aggiunge Giordano.
“Verificati i contenuti i lavoratori non ritengono il documento garante della continuità e sostenibilità del lavoro dei dipendenti e delle loro famiglie!
I lavoratori non ritengono che il documento possa garantire la possibilità di stabilizzazione dei lavoratori somministrati, che da molto tempo aspettano di uscire dalla precarietà.
I lavoratori ritengono che due bandi di gara distinti sul Porto di Venezia Marghera e Chioggia garantiscano l’unico vero strumento di tutela della clausola sociale di tutti i lavoratori” si legge in una nota congiunta Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil.
La richiesta (a istituzioni e terminalisti) è quella di intervenire per una soluzione definitiva della vertenza, iniziata con tre giornate di sciopero il 26, 27, 28, aprile 2023, e che “ha comportato un grave danno ai lavoratori ed a tutta la portualità veneziana”.
La sospensione delle iniziative di protesta era stata decisa – spiegano i sindacati – in considerazione dell’apertura di un tavolo di confronto con AdSPMAS al fine di arrivare ad un protocollo condiviso sulle linee guida del bando. “Nonostante il confronto, a tratti anche acceso tra le parti, e la presentazione di un documento unitario, che esprimeva complessivamente i contenuti necessari alla tutela dei lavoratori, ad oggi non ha prodotto un risultato sufficiente” si legge ancora nel comunicato.
“I lavoratori di N.CLP impegnano FILT CGIL, FIT CISL, UILT UIL, a sostenere le iniziative di protesta riattivando con effetto immediato lo STATO DI AGITAZIONE, (astensione prestazioni di lavoro straordinario e non collaborazione, compresa la tutela della propria incolumità psico-fisica dovuta alle condizioni climatiche – caldo-) E PROCLAMANO una settimana di astensione dal lavoro (dal 1 AGOSTO al 7 AGOSTO 2023)” conclude la nota.