MONFALCONE – Le ultime due firme sono arrivate oggi, dopo che ieri pomeriggio altri due operatori avevano formalizzato l’ottenimento della concessione ex articolo 18 L. 84/94 al porto di Monfalcone.
I nuovi terminalisti – un po’ “sui generis” perché senza banchina, che resta pubblica – sono CPM (197.800 metri quadrati) e MarterNeri (120.135 mq) – entrambe del Gruppo Fhp Holding portuale – , Cetal 95.800 mq (Gruppo Grimaldi) e Midolini (94.000 mq). Le firme – che valgono per un periodo di 12 anni – sembravano ormai una formalità dopo gli accordi dello scorso anno e gli annunci dell’Autorità portuale, ma segnano pur sempre un passaggio fondamentale per lo scalo.
«Confermo la firma avvenuta oggi pomeriggio. Una firma importante perché ci consente di dare continuità al nostro lavoro e la possibilità di investire e creare sviluppo per tutti» ha commentato Giacomo Pittini, ad di Midolini F. lli spa.
Per CPM la firma di ieri è arrivata da GianCarlo Russo amministratore delegato della società (per MarterNeri la sigla è di Alessandro Becce ad di FHP Holding portuale).
«È un fatto positivo, perché consequenziale a tutti i discorsi fatti finora. Stiamo portando avanti la fusione tra le due società – spiega Russo – per poi presentarci come soggetto unico all’Authority. La firma è stata importante perché si razionalizzano le aree e quindi si ottimizzano le attività in genere e la sicurezza. Ricordo inoltre, che a fine dicembre abbiamo firmato anche i contratti di locazione con l’Authority per le aree un tempo gestite dall’Azienda speciale».
Cetal (Gruppo Grimaldi), avrà anche la possibilità di operare ex art. 16, della “legge sui porti”. «Abbiamo possibilità di avere un area per 12 anni e l’autorizzazione all’esercizio di impresa portuale. Per questo la firma di oggi è importante» commenta Davide Calzavara, direttore generale di Cetal, che ha da poco siglato anche una locazione per un’area al di fuori del porto (6400 metri quadrati, parte del patrimonio dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale).
Mentre i nuovi terminalisti, nei giorni scorsi, hanno avviato il dialogo con operatori ferroviari per cercare una migliore operatività, le firme di questi giorni aprono la strada ad uno sviluppo dello scalo già rilevato dai dati.
Il layout generale delle concessioni rappresenta la base per una razionalizzazione della viabilità stradale e del layout ferroviario, con l’obiettivo di aumentare l’intermodalità anche attraverso interventi mirati sulle infrastrutture. La progressiva “demanializzazione” delle aree attualmente patrimoniali, infine, dovrebbe portare ulteriori benefici concreti agli operatori.