TRIESTE – Nei primi 9 mesi del 2022 il traffico container al porto di Rotterdam – maggiore scalo europeo – è diminuito dell’8,6% in tonnellaggio e del 4,4% in Teu.
Tra gennaio e ottobre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2021, è rimasto sostanzialmente invariato il volume totale di merci: 351 milioni di tonnellate (+0,3%). Il tutto innestato sulle novità negative costituite dalla guerra in Ucraina, dalle sanzioni contro la Russia e dai cambiamenti nei flussi energetici globali. Ad esempio, volumi considerevolmente maggiori di carbone e GNL sono stati importati come alternative al gas naturale russo.
Proprio per quanto riguarda i container, in conseguenza delle sanzioni, il traffico tra la Russia e Rotterdam è quasi fermo. Negli ultimi anni, circa l’8% del totale era legato alla Russia. La differenza tra tonnellate (-8,6%) e Teu (-4,4%) è dovuta al fatto che un numero maggiore di contenitori vuoti sono transitati via Rotterdam. “Il clima macroeconomico sembra tutt’altro che promettente, con la guerra in corso in Ucraina, l’inflazione e il deterioramento del clima economico. Tuttavia, l’Autorità del porto di Rotterdam prevede che il volume di transhipment per il 2022 sarà allo stesso livello di quello dell’anno scorso. Date le circostanze altamente difficili in quasi tutti i settori, si tratterebbe di una performance notevole per la comunità imprenditoriale di Rotterdam” recita una nota dell’Authority olandese.
Sempre a proposito delle prospettive che attendono lo scalo internazionale, così si è espresso Allard Castelein, Ceo dell’Autorità portuale di Rotterdam: «Il volume totale fa sembrare che il porto sia normale, ma i grandi cambiamenti, soprattutto per quanto riguarda il GNL e il carbone, indicano che il panorama energetico è cambiato radicalmente. Con i prezzi elevati dell’energia, in particolare l’industria chimica ad alta intensità energetica sta attraversando tempi difficili. Una transizione energetica più rapida ci rende meno dipendenti dagli sviluppi geopolitici a lungo termine. A breve termine, dobbiamo fare tutto il possibile per mantenere l’industria chimica che è così importante per la nostra società».