TRIESTE – Nel corso del 2023, l’Oleodotto transalpino ha trasportato 36,7 milioni di tonnellate di petrolio greggio: dato sotto le stime, ma si confermano le prospettive di crescita per l’anno in corso.
Dopo aver reso noti i dati, compreso il numero di navi che nel 2023 si è fissato a 395 unità, il Gruppo TAL ha annunciato che sta lavorando per garantire la massima efficienza “anche nella prospettiva di un aumento considerevole della richiesta di approvvigionamento delle raffinerie collegate”.
Il dato dello scorso anno risulta si poco inferiore a quello del 2022 (37,2 milioni di tonnellate), mentre l’azienda ha spiegato che l’incremento della capacità di portata dell’infrastruttura verrà raggiunto mediante il potenziamento dei sistemi di pompaggio. Un potenziamento nell’ambito del progetto strategico TAL Plus, che consentirà alla Repubblica Ceca di soddisfare il proprio fabbisogno di greggio attraverso il porto di Trieste, abbandonando le forniture russe.
«Il 2023 si è confermato un buon anno per SIOT, in cui il nostro oleodotto ha garantito l’approvvigionamento delle raffinerie del centro Europa. Le nostre previsioni parlano di un 2024 in cui potremmo raggiungere richieste di trasporto per 40 milioni di tonnellate, in questo scenario l’operazione TAL Plus è molto importante perché permette un aumento della portata generale dell’oleodotto. Se in futuro le otto raffinerie a noi collegate – spiega il presidente SIOT e General manager del Gruppo TAL Alessio Lilli – chiedessero simultaneamente il 100% del loro fabbisogno saremmo in grado di soddisfarlo, garantendo la sicurezza dell’approvvigionamento di una fonte energetica fondamentale per l’economia dell’Europa centrale. Viene così massimizzato il ruolo di quella che è un’infrastruttura strategica per l’Europa e, soprattutto alla luce della crisi russa, la nostra pipeline diventa ancor più centrale non solo considerando il fronte energetico ma anche quello vastissimo della produzione di prodotti nel settore della petrolchimica».