TRIESTE – Le industrie dell’Aussa Corno sono pronte ad aumentare i traffici marittimi e Terminal Porto Nogaro srl (TPN) attende il via libera per navi più grandi.
Dopo l’incontro di ieri in Regione sulla conclusione dei dragaggi al canale di accesso, TPN attende con ansia i rilievi batimetrici e la successiva ordinanza per poter gestire navigli di maggiori dimensioni, non appena il pescaggio dovesse consentirlo.
La speranza è quella di poter gestire imbarcazioni fino a 6,5, 6,8 metri di pescaggio, un bel salto in avanti dai 5,5 metri consentiti dall’attuale ordinanza della Capitaneria di porto.
A quanto pare il mercato ci sarebbe, considerato che già esistono pressioni da parte delle aziende insediate nell’area di Porto Nogaro, per aumentare i volumi di merci spedite o ricevute via mare.
Dal primo luglio TPN è a tutti gli effetti terminalista sulla banchina dell’unico porto commerciale gestito dalla Regione Friuli Venezia Giulia, considerando che quello di Monfalcone è entrato a far parte dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale.
La concessione è stata rilasciata sulla base di 14 anni, con un’opzione per ulteriori cinque. Prima TPN gestiva solo i magazzini, oggi si occupa delle operazioni di sbarco e imbarco di prodotti siderurgici, materie prime per stabilimenti della Zona industriale dell’Aussa Corno e dell’export delle medesime aziende.
L’accordo con la Regione Fvg è avvenuto sulla base di un Piano operativo che comprende investimenti infrastrutturali (realizzati dal concessionario) e la gestione di servizi di interesse generale. In particolare, la richiesta di autorizzazione e conseguente concessione riguarda l’area corrispondente all’intero terminal di Porto Nogaro (banchina demaniale di 37.256 metri quadrati, gestita dalla Regione Fvg) e dalle aree di retro banchina di proprietà del COSEF (Consorzio di Sviluppo economico del Friuli): 163.827,84 metri quadrati. Per un totale di 201.083,84 metri quadrati.
TPN, costituita a gennaio dell’anno scorso, è composta pariteticamente dalla Midolini Fratelli spa e dalla Impresa portuale Porto Nogaro srl. La prima è attiva in diversi settori legati alla portualità e con una presenza specifica nel porto di Monfalcone, dove ha da pochi mesi ottenuto la concessione come terminalista ex articolo 18 della legge 84/1994.
Porto Nogaro è un porto fluviale, classificato di interesse regionale, al quale si accede dall’Adriatico attraverso un canale translagunare lungo circa 3 miglia ed il canale navigabile dell’Aussa Corno di circa 4 miglia. Lo scalo si articola nelle due strutture pubbliche di Porto Vecchio (400 metri di banchina) e Porto Margreth (600 metri di banchina).
L’area comprende inoltre 36 ettari di piazzali portuali infrastrutturati con raccordo ferroviario, magazzini coperti, aree di stoccaggio scoperte e stadera stradale – ferroviaria. La promozione e l’infrastrutturazione sono tra i compiti del Consorzio di Sviluppo economico del Friuli (COSEF), su delega e finanziamenti regionali. Le aree retro banchina, all’interno del porto, sono infatti di proprietà COSEF, che le concede in utilizzo agli operatori portuali.