TRIESTE – Collegare la regione Adriatico-Ionica attraverso tecnologie avanzate e formazione per la transizione energetica nel settore portuale.
Questo il senso del wokshop tenutosi oggi a Trieste, dove si sono riuniti i principali stakeholder provenienti dall’area NAPA (North Adriatic Ports Association) per promuovere la sostenibilità, la connettività e la competitività nella regione Adriatico-Ionica (EUSAIR).
L’evento, organizzato dall’Iniziativa Centro Europea (InCE) in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, ha visto la partecipazione di esperti, rappresentanti dei porti NAPA e partner internazionali impegnati a costruire un futuro più verde e resiliente per la regione.
Il workshop si è proposto di approfondire due aspetti fondamentali: individuare percorsi concreti per l’adozione di tecnologie abilitanti nei porti della regione Adriatico-Ionica e definire le competenze necessarie per una corretta attuazione.
Ad aprire l’evento l’assessore Regionale Fabio Scoccimarro, che ha accolto i partecipanti e sottolineato l’importanza della collaborazione regionale nel raggiungere obiettivi ambientali ed economici ambiziosi. Il Segretario generale dell’InCE, Roberto Antonione, ha sottolineato l’importanza di questo incontro nell’affrontare le sfide strategiche della regione. «Questo workshop rappresenta l’impegno dell’Iniziativa Centro Europea nel promuovere la cooperazione, lo sviluppo sostenibile e l’innovazione tecnologica nella regione Adriatico-Ionica – ha detto Antonione – unendo gli stakeholder attorno a una visione condivisa di sostenibilità e formazione avanzata, miriamo a creare una solida base per una transizione energetica che non solo rispetti gli standard ambientali, ma rafforzi anche la competitività dei nostri porti e il benessere economico delle nostre comunità».
«Nel 2023 sono stati creati 456mila nuovi posti legati allo sviluppo sostenibile, che incidono per il 23% sul totale dell’occupazione nazionale: di questi, sono 40.670 le assunzioni avvenute in Friuli Venezia Giulia. Sono dati che confermano la bontà delle scelte da sempre intraprese, con quella strada maestra denominata ‘Sviluppo sostenibile’ che racchiude in sé i pilastri dello sviluppo, ossia l’economia e il lavoro, come la sostenibilità, ambientale e per la salute. Per primi in Italia – ha detto Scoccimarro – abbiamo voluto istituire questa dicitura presso il mio assessorato, consapevoli della transizione culturale in atto che andava accompagnata e non imposta, perché la sostenibilità ormai è un valore aggiunto, non più un costo».

Le parole di Antonione sono state seguite dagli interventi di saluto del Comandante del Porto e Direttore dell’Autorità Marittima di Trieste, Luciano Del Prete e Vittorio Torbianelli, Commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, che hanno ribadito l’impegno dell’Autorità Marittima e Portuale nell’integrare la sostenibilità e l’innovazione tecnologica nel settore portuale.

In linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e con il Green Deal europeo, l’InCE supporta da tempo progetti incentrati sulla connettività e sulla sostenibilità.
Oltre alle iniziative recenti dell’InCE, i partecipanti hanno discusso l’impatto delle normative UE, come il Green Deal europeo e la Legge sul Clima Europea, che formalizzano l’obiettivo di raggiungere emissioni nette zero di gas serra entro il 2050, rendendo l’Europa il primo continente a impatto climatico neutro. Questi quadri normativi richiedono una transizione energetica completa all’interno delle infrastrutture portuali e richiedono soluzioni innovative di gestione e maggiore efficienza energetica. L’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) ha inoltre emesso risoluzioni che impongono limiti severi sugli inquinanti, incoraggiando l’adozione di tecnologie verdi come il cold ironing, l’idrogeno e le infrastrutture a GNL.
Il workshop ha sottolineato l’importanza del miglioramento e della riqualificazione professionale, sulla base dell’Agenda per le Competenze dell’UE che fornisce un quadro per una formazione continua focalizzata sui settori chiave che supportano la transizione verde. Collaborare con gli istituti e gli enti di formazione è fondamentale per allineare le competenze degli addetti con le esigenze in continua evoluzione dei settori portuale e marittimo. “L’Evento di oggi segna un passo cruciale verso la costruzione di un ecosistema educativo e professionale che supporti pienamente la transizione energetica nei porti della regione Adriatico-Ionica. Attraverso questa collaborazione e lo sviluppo delle competenze necessarie, i porti NAPA possono guidare la strada verso pratiche sostenibili, migliorando la competitività regionale e promuovendo la tutela dell’ambiente” recita una nota Ince.