TRIESTE – La Corte dei Conti ha dato il via libera alla nomina di Roberto Rossetto alla presidenza dell’Autorità per la Laguna di Venezia.
L’architetto di Mestre sarà quindi alla guida dell’organismo che, si spera a breve, potrà coordinare gli interventi pubblici (escavi, approdi fuori Laguna, Mose) necessari alla programmazione di sviluppo per i porti di Venezia e Chioggia. Per la piena operatività dell’organismo sarà necessario attendere la nomina dei Comitati a supporto della presidenza e definire lo statuto, ma l’importanza di questo passaggio dei magistrati contabili è ben descritta da una nota di Venice Port Community, l’associazione che raccoglie 37 realtà professionali dell’area portuale.
Vpc, infatti, ha accolto con favore la nomina di Rossetto, in quanto consentirà una pianificazione delle attività economiche che gravitano attorno al sistema infrastrutturale veneziano.
«Venice port community non può che dirsi felice per quanto registrato dalla Corte dei Conti, la nomina di Rossetto permetterà l’avvio dell’ente che dovrebbe garantire una nuova era per i porti di Venezia e Chioggia. L’Autorità avrà competenze dirette sulla laguna e sul Mose, per questo ci auguriamo che il neo presidente desideri quanto prima incontrare la comunità portuale per completare il suo percorso di confronto con la “galassia Mose”» ha commentato il presidente di Vpc, Alessandro Becce.
Per gli operatori, all’ordine del giorno c’è la reale programmazione per il futuro del porto, un tema su cui Vpc ha spesso chiesto chiarimenti alla politica. Si ricorda che da uno studio del 2020 dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico settentrionale e la Camera di Commercio Venezia-Rovigo dal titolo “L’impatto economico e sociale del sistema portuale Veneto”, il porto generava 6,6 miliardi di fatturato e occupava 21.175 addetti.
“La nomina di Rossetto non è l’unico “game changer” su cui lo scalo possa contare attualmente. Vpc si dice felice per la ripartenza del bando di gara per gli approdi fuori dalla laguna, che, assieme al programma di escavi manutentivi, può consentire di guardare al futuro con meno pensieri” si legge nella nota.
«Una decina di giorni fa l’Autorità portuale ha riaperto, con alcune modifiche, il bando per il concorso di idee sul terminal crociere fuori laguna, estendendo i termini fino a metà novembre. Una notizia che porterà ulteriori riflessioni su operatività e sicurezza della navigazione, ma che allo stesso tempo permetterà di disegnare al meglio il futuro del porto veneziano. Siamo consapevoli che le tempistiche non saranno immediate, che servirà un anno e mezzo ancora per vedere la conclusione del percorso, ma così abbiamo un orizzonte temporale su cui focalizzarci per pianificare le nostre attività e gli investimenti» ha aggiunto Becce.
Pochi giorni fa, inoltre, il presidente dell’Autorità veneziana Fulvio Lino di Blasio aveva dichiarato di accogliere le sfide del nord Adriatico puntando anche sugli escavi manutentivi, precisando l’interesse verso i canali Vittorio Emanuele III e il Malamocco Marghera. «È un tassello fondamentale nel puzzle della progettazione per quale futuro si voglia per la nostra economia, per le nostre famiglie e per tutti coloro che quotidianamente offrono sacrifici importanti per il futuro del porto di Venezia» ha concluso Becce.