TRIESTE – Nuovo tavolo ministeriale e marcia indietro di Wartsila sul caso Trieste: sottoscritto il testo discusso con i sindacati nella notte dello scorso 9 gennaio.
Questa mattina è stato convocato d’urgenza, in remoto, il tavolo Ministeriale per la vertenza Wartsila – che nel luglio del 2022 ha annunciato lo stop alla produzione di motori a Trieste – alla presenza del Ministro Urso. La direzione dell’azienda (rappresentata dal vicepresidente Holm) è ritornata sulla sua posizione e di fatto ha sottoscritto il testo discusso e definito con le rappresentanze Sindacali al Mimit nella notte dello scorso 9 gennaio.
“Una posizione che sconcerta i lavoratori, ma conferma il comportamento fortemente altalenante rispetto agli impegni presi di Wartsila che sta condizionando la realizzazione del progetto di reindustrializzazione del sito triestino” scrivono i sindacati in una nota.
La sottoscrizione della proroga dell’accordo quadro del 29 novembre 2022 e dell’Addendum del 31 luglio 2023 ripristina il vincolo dell’azienda a non aprire alcuna procedura di licenziamento almeno per i prossimi 6 mesi. Inoltre, vincola le parti a definire le condizioni per ottemperare al più presto l’obiettivo dello stesso accordo “… mantenere la vocazione industriale del sito con produzioni ad elevato valore aggiunto, valorizzando l’elevato valore professionale delle maestranze e producendo ricadute positive sul l’intero territorio triestino”.
Ora c’è attesa per l’accordo tra Wartsila e Ansaldo Energia, circa il trasferimento dell’immobile e delle attrezzature necessarie per la nuova attività produttiva e un confronto con la stessa Ansaldo sul piano industriale e sui tempi di reimpiego dei 300 lavoratori dichiarati in esubero da Wartsila.
“Il tempo scorre inesorabilmente, a circa 18 mesi dalla scellerata comunicazione dei 451 licenziamenti da parte della multinazionale finlandese, è necessario avere un piano industriale in breve tempo. Gli accordi sottoscritti da Fim Fiom Uilm e Coordinamento delle Rsu nei mesi scorsi hanno vincolato Governo e Regione Friuli Giulia a trovare una soluzione positiva alla vertenza. Il coinvolgimento di Ansaldo Energia nel progetto di reindustrializzazione del sito di Trieste potrebbe rappresentare una soluzione qualificante” scrivono ancora i sindacati.
Nel frattempo sono state confermate dal Mimit le date del 22 e 26 gennaio e il 9 febbraio per gli incontri relativi alla definizione dell’accordo di Programma.
«Quanto compiuto dal Governo attraverso l’azione del Ministro è stato un lavoro che ha evidenziato la strategicità nazionale dell’intera filiera produttiva ma anche del sito di Bagnoli della Rosandra. Questo importante risultato è stato raggiunto grazie alla compattezza delle istituzioni, parti sociali e datoriali». Questo il commento dell’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, al termine del tavolo di confronto oggi alla presenza del ministro Adolfo Urso, del sottosegretario Fausta Bergamotto, del vicepresidente di Wartsila, Roger Holm, Confindustria Alto Adriatico, Ansaldo energia e i sindacati.
«Non possiamo che ritenere positivo il ripensamento avuto dall’azienda finlandese – ha detto Rosolen a margine della riunione – perché in questo modo si creano le condizioni per lavorare con unità di intenti al fine di raggiungere quello che è il vero obiettivo ovvero la reindustrializzazione del sito e l’accompagnamento lavoratori direttamente coinvolti nella produzione. A ciò si aggiunge anche il consolidamento delle funzioni rimanenti per i 600 dipendenti di Wartsila Italia non soggette a delocalizzazione».