TRIESTE – I porti di Trieste e Venezia registrano un calo del traffico container, mentre Capodistra continua a crescere.
Questa la sintesi dei dati, ancora da confermare nel dettaglio, per l’anno appena trascorso. Un trend, quello dei porti italiani sul Nord Adriatico, che segue quello degli altri terminal contenitori sul territorio nazionale, come dimostrato dalla raccolta dati della testata Ship2Shore.
Il dato complessivo di Trieste, risultante della somma tra TMT (il terminal del Molo VII), quello della piattaforma logistica gestita da Hhla Plt Italy e Samer Seaports & Terminals, porta il totale a 852.174 Teu contro gli 877.994 del 2022, con un calo del 2,9%. Un calo più pesante, invece, quello registrato a Venezia con 491.103 Teu contro i 542.727 del 2022. In questo caso va evidenziata la crescita di Vecon (PSA) con il 10,6% e il crollo di Tiv (MSC) con un -35%.
Una conferma del trend di crescita, invece, per il porto sloveno di Capodistria, come già scritto su queste pagine nei giorni scorsi. Per quanto riguarda il porto di Fiume, infine, in attesa dei dati per il 2023, va registrato un trend in calo sempre per quanto riguarda i Teu movimentati.

A livello nazionale, come accennato, quasi tutti i terminal container registrano perdite di traffico, tanto da portare a -2,8% il calo complessivo del 2023, fissato a poco più di 11 milioni di Teu.
Vado Gateway, PSA Sech Genova, SCT Salerno e PSA Vecon Venezia sono gli unici a registrare una crescita, oltre ai due porti di transhipment a Gioia Tauro (sempre al primo posto in Italia) e Cagliari. Genova resta il porto più importante, seguita da La Spezia che registra un calo significativo.

 

La tabella riassuntiva pubblicata da Ship2Shore.