TRIESTE – Lo sciopero di Felixstowe, principale porto merci del Regno Unito, potrebbe rapidamente allargarsi estendendosi anche a Liverpool.
Gli oltre 500 lavoratori del porto di Liverpool hanno rifiutato l’offerta di MDHC Container Services, gruppo Peel Ports, il secondo gruppo portuale più grande del Regno Unito, per un aumento salariale del 7%. La stessa offerta che il 21 agosto ha innescato uno sciopero di 8 giorni dei 1900 lavoratori del porto di Felixstowe, che hanno incrociato le braccia per la prima volta dal 1989. In quel caso a recapitare la proposta è stata la Felixstowe Dock and Railway Company – società del gruppo Hutchison Holdings Ltd. La risposta del sindacato Unite the Union non ha accettato l’offerta, perché molto al di sotto dell’attuale tasso di inflazione (attualmente al 10%, prevista al 13% entro ottobre). Dal secondo giorno di sciopero i vertici della confederazione sindacale hanno reso noto che le astensioni sul lavoro potrebbero protrarsi sino a Natale, e che i lavoratori sono pronti ad altre agitazioni in caso di mancato accordo. Si allarga così, giorno dopo giorno, il fronte i cosiddetti “gilet rossi”, che prendono il colore dai giubbini del sindacato Unite. La notizia dello sciopero di Felixtowe ha presto assunto notevole rilevanza, a causa del numero di operatori portuali coinvolti e della strategicità internazionale dello storico porto inglese. Felixstowe è infatti il maggiore porto del Regno Unito, con circa il 48% del traffico di container del Paese e 4 milioni di Teu all’anno (circa 11.000 Teu al giorno). La società Roussel Group ha stimato che, per la sola interruzione degli scambi commerciali per otto giornate lavorative nel porto del Suffolk, lo sciopero potrebbe causare perdite economiche per oltre 800 milioni di euro.

Il malcontento per il carovita e la “fuel poverty” riguarda tutto il mondo del lavoro del Regno Unito. Nella settimana di Ferragosto i lavoratori di quattordici compagnie ferroviarie hanno scioperato per tre giorni, riducendo il traffico su rotaia dell’80%. Per ragioni di adeguamento salariale anche gli avvocati penalisti di Inghilterra e Galles hanno annunciato un piano per scioperare “a tempo indeterminato” da lunedì 5 settembre. Perfino gli insegnanti e i funzionari pubblici stanno considerando di incrociare le braccia nelle prossime settimane.