TRIESTE – Le criticità che stanno interessando il Canale di Panama e quello di Suez rischiano di ritardare i traffici marittimi e le forniture per le festività natalizie in Europa e Nord America.
La situazione è stata analizzata in un servizio del Finacial Times, dopo che già nei mesi scorsi il canale di Panama aveva lanciato un allarme per la sempre più pressante richiesta di transiti. Alcune compagnie di navigazione, ad iniziare da Hapag-Lloyd, hanno già iniziato a riversare nuovo traffico da Panama a Suez, per le merci destinate alla costa Est degli USA.
Sono stati proprio gli armatori a sottolineare come la siccità che interessa il canale di Panama e la recente serie di attacchi – legati al conflitto in corso in Israele – verso navi da carico nel Mar Rosso, rischiano di rallentare i traffici a ridosso delle festività natalizie, periodo notoriamente intenso per le rotte commerciali marittime.
Il Financial Timese ha sentito sull’argomento Marco Forgione, direttore generale dell’Institute of Export and International Trade, secondo il quale alcune forniture non faranno in tempo ad arrivare, entro Natale. Proprio la combinazione tra i rallentamenti a Panama e l’ipotesi di aumento degli attacchi nel mar Rosso, potrebbe essere catastrofica.
Ad agosto, poco più di un centinaio di navi erano in attesa su entrambe le sponde del canale di Panama, dove ogni giorno transitano circa 32 unità. La stagione secca prolungata aveva indotto le autorità di Panama ad intervenire modificando il sistema delle prenotazioni, ma le ripercussioni – anche perché ad ottobre si è registrato un nuovo record di siccità – sono state comunque pesanti.
Un viaggio da Shanghai a New York richiede quasi cinque giorni in più se si utilizza Suez invece di Panama, e oltre 10 giorni se si doppia il Capo di Buona Speranza.
La serie di attacchi alle navi da parte degli Houthi dello Yemen, però, sta mettendo in allarme l’industria mondiale e gli armatori, anche se ci sono state dichiarazioni in base alle quali saranno minacciate solo le navi in qualche modo legate a Israele.
Alcuni armatori – sottolinea il Financial Times – hanno già iniziato ad applicare supplementi per i container che attraversano Panama, considerando che il costo di transito è recentemente aumentato. Da gennaio, inoltre, aumenteranno anche le tariffe per il canale di Suez.
Sempre secondo Forgione, ormai c’è poco da fare per questo Natale, ma se non si interviene in qualche modo, le conseguenze della situazione potrebbero avere ripercussioni anche nel corso del prossimo anno.