TRIESTE – Il Consiglio federale svizzero ha adottato il nuovo Piano settoriale dei trasporti – Trasporto di merci sotterraneo, creando le basi di pianificazione per il sistema logistico sotterraneo progettato da Cargo sous terrain (CST).
Il progetto, promosso da CST dopo anni di studi e iter normativi, prevede la realizzazione di una rete di gallerie sotterranee per il trasporto automatizzato delle merci lungo l’Altopiano svizzero. Collegherà i principali centri, da Ginevra a San Gallo, passando per Basilea, Lucerna, Zurigo, Berna e Thun.

Grazie all’entrata in vigore della Legge federale sul trasporto di merci sotterraneo (LTMS) il 1 agosto 2022, la Confederazione ha definito il quadro giuridico necessario.
Per il progetto CST, sostenuto da un consorzio di aziende svizzere ( che prevede la costruzione di una rete logistica sotterranea lunga complessivamente circa 490 chilometri) l’inclusione nel Piano settoriale rappresenta un passo cruciale verso l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni edilizie.

Il nuovo Piano settoriale adottato il 25 giugno, si legge dai documenti del Consiglio federale, tiene conto dell’impatto ambientale e territoriale di queste infrastrutture, soprattutto in relazione alle acque sotterranee e al traffico nelle aree dei terminal. La prima tratta interessata (una tracciato pilota di 70 chilometri) collegherà Härkingen a Zurigo, comprendendo anche le aree designate per gli hub logistici. Questa tratta iniziale (costi di circa 3,4 miliardi di franchi svizzeri, circa 3,6 miliardi di euro), dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2031. Le fasi successive porteranno all’espansione dell’intera rete entro il 2045, con un investimento complessivo attorno ai 30 miliardi di franchi (circa 32 miliardi di euro)

Nel corso della prima metà del 2024, fa sapere lo stesso Consiglio federale, i Cantoni e i Comuni coinvolti hanno potuto esprimere osservazioni sul piano. Le principali preoccupazioni emerse riguardano la tutela delle falde acquifere, il volume di traffico previsto nei punti di interscambio e la gestione del materiale di scavo. Il Consiglio federale ha garantito che i rilievi critici saranno considerati negli sviluppi successivi. Non sono state riscontrate contraddizioni con i piani direttori cantonali già esistenti.