Un interessante studio realizzato qualche anno fa, ma ancora molto attuale, ha preso in esame i casi di infortunio avvenuti in ambito portuale tratti dall’archivio Infor.Mo.: un repertorio di 7.443 infortuni (4.625 mortali e 2.818 gravi) avvenuti nel periodo 2002–2015.
Su 58 infortuni, 27 mortali e 31 gravi, verificatisi durante attività portuali. I lavoratori più colpiti sono stati quelli addetti alla movimentazione merci e al magazzino, con una notevole varietà di professioni coinvolte. Gli incidenti più frequenti includono gli investimenti, le cadute dall’alto e le cadute dall’alto/in profondità, con percentuali rispettivamente del 32,8%, 22,4% e 20,7%.
I principali fattori di rischio sono legati agli errori operativi, alla visibilità limitata e alla mancanza di valutazione dei rischi.

La sicurezza nei porti richiede l’adozione di strategie mirate per prevenire efficacemente gli incidenti. Due approcci cruciali sono:

1. Formazione continua, sorveglianza costante e implementazione di protocolli di sicurezza rigorosi: i lavoratori devono essere adeguatamente formati sulle pratiche sicure, sull’uso corretto dell’attrezzatura e sulla gestione delle emergenze. Inoltre, una sorveglianza costante sulle condizioni di lavoro permette di identificare tempestivamente potenziali rischi e di intervenire prontamente per prevenirli. La tecnologia può essere un valido supporto attraverso moduli di gestione della formazione del personale, la gestione dei DPI o la valutazione dei rischi, moduli presenti nel software Q-81 HSE dedicato a tutti gli aspetti di sicurezza aziendali.

2. Adozione di sistemi di controllo accessi: questi sistemi sono fondamentali per limitare l’accesso a determinate aree portuali solo al personale autorizzato. Possono includere l’uso di badge magnetici, codici PIN o riconoscimento biometrico per garantire che solo i lavoratori autorizzati possano accedere a determinate zone, riducendo così il rischio di intrusioni non autorizzate e incidenti correlati. Inoltre possono registrare e monitorare l’accesso degli operatori, consentendo un tracciamento accurato delle presenze e facilitando la gestione della sicurezza. Un utile strumento in questo senso è rappresentato dal modulo Controllo accessi di Q-81 HSE. Il sistema consente di identificare le imprese, i lavoratori e i veicoli autorizzati ad accedere ai siti di lavoro dell’azienda o del cantiere tramite la generazione di un QRCode per ciascuna anagrafica inserita nel sistema.

Implementare strategie preventive richiede un impegno congiunto da parte delle Autorità portuali, delle imprese e dei lavoratori, supportato anche dall’adozione di tecnologie innovative. L’introduzione di software specializzati nella pianificazione e nell’esecuzione della formazione del personale, nel monitoraggio costante delle condizioni di lavoro e nell’implementazione dei protocolli di sicurezza, può agevolare la creazione di un ambiente di lavoro sicuro e protetto per tutti.