TRIESTE – Fincantieri ha sottoscritto un accordo per l’acquisizione da Leonardo spa della linea di business “Underwater Armament Systems”.
Il perfezionamento dell’Operazione, tenuto anche conto degli accordi di collaborazione commerciale sottoscritti e della recente acquisizione di Remazel, “accelera e consolida la leadership del gruppo Fincantieri come integratore tecnologico nel settore della subacquea e della difesa navale, in linea con la strategia annunciata e facendo seguito ad una serie di accordi industriali già stipulati” si legge in una nota.
Ad esito dell’operazione, Fincantieri acquisirà oltre alle tecnologie produttive dei siluri, anche il controllo delle tecnologie acustiche subacquee che costituirà un tassello fondamentale nella strategia di crescita del gruppo nel settore dell’underwater, con un focus su nuove applicazioni in ambito militare, soluzioni innovative per la sicurezza delle infrastrutture civili subacquee oltre che nuovi prodotti in ambito civile.
L’acquisizione, che si prevede venga finalizzata ad inizio 2025, contemplerà, oltre all’avveramento di usuali condizioni sospensive per questo tipo di operazioni, il conferimento del predetto ramo d’azienda in una nuova società di capitali.
Il corrispettivo per l’acquisizione è di 300 milioni di euro, soggetto ad usuali meccanismi di aggiustamento prezzo, oltre a 115 milioni come componente variabile al ricorrere di determinati presupposti di crescita.
Per finanziare l’acquisizione, Fincantieri ha deliberato la proposta di delega ad aumentare in una o più volte, il capitale sociale per un importo massimo di 400 milioni di euro, comprensivo di eventuale sovrapprezzo.

Il mercato underwater, secondo Fincantieri, si presenta come un’opportunità di crescita significativa.
Fincantieri, infatti, già detiene una profonda conoscenza nel settore, grazie alla lunga storia nella realizzazione di sottomarini, soprattutto per la Marina militare italiana. Nella sua storia, Fincantieri ha costruito 180 sommergibili;
“Il mercato underwater, sia in ambito civile che legato alla difesa, è previsto crescere esponenzialmente nei prossimi anni, presentandosi come l’occasione di espandere la leadership di Fincantieri in un settore emergente che necessita di mezzi e soluzioni tecnologiche, esprimendo una domanda non ancora servita dall’offerta industriale esistente” spiega il Gruppo cantieristico.
L’evoluzione del settore, inoltre, delinea sempre più “la necessità di un player che consolidi e riunisca le competenze nella subacquea industriale attualmente frammentate perlopiù tra PMI”.
“La creazione del Polo Nazionale della dimensione Subacquea (PNdS), hub strategico per la cooperazione tra strutture pubbliche e private, volto a promuovere, sviluppare, coordinare le sinergie delle diverse eccellenze nazionali nel settore underwater, rappresenta l’opportunità di posizionarsi come leader naturale, affermando prima le proprie competenze in ambito difesa per poi espandersi nel civile” conclude Fincantieri.