TRIESTE – Secondo giorno di chiusura per lo stabilimento Fincantieri di Monfalcone, a causa dell’inquinamento da polveri sottili causato dall’incendio sulle vicine alture del Carso.
Il cantiere resterà comunque fermo anche se la situazione dovesse migliorare, per consentire la pulizia di piazzali, ponti delle navi e condotti dell’aria condizionata.
Anche il porto di Monfalcone, dove stamattina è stato effettuato un sopralluogo da parte del segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale, Vittorio Torbianelli e del sindaco Anna Maria Cisint, ha sospeso quasi tutte le operazioni. Solo un’impresa, a quanto risulta a Adriaports, sta operando in banchina. La maggior parte dei lavoratori resta a disposizione, ma non si lavora sulle navi, tranne la succitata eccezione. Il livello di polveri sottili rilevato dall’Arpa, infatti, non consentiva di lavorare in sicurezza.
Al momento l’incendio sembra tornato sotto controllo, ma resta il problema legato al fumo che si sta diffondendo su un’area sempre più vasta, interessando anche la città di Trieste.
Ancora chiusa per i treni la tratta dal Bivio di Aurisina a Monfalcone e quindi i treni merci che dal porto di Trieste devono viaggiare verso il nord Italia e il Brennero, sono fermi. Stamattina RFI ha effettuato un sopralluogo dei binari con i Vigili del fuoco, rilevando ancora alcuni focolai dell’incendio nei pressi dei binari. Al momento sono stati rilevati lievi danni – tutti da confermare – sugli impianti di sicurezza (cavi), mentre sembrano a posto sia l’armamento che i sistemi di alimentazione elettrica della linea. A breve è previsto un altro sopralluogo e, appena i Vigli del fuoco daranno il via libera, RFI potrà procedere con le riparazioni.