TRIESTE – «Condividiamo le preoccupazioni espresse dall’Ad di Fincantieri in merito alle eventuali ripercussioni che la chiusura della linea produttiva di Wärtsilä a Trieste potrebbe generare sulla cantieristica italiana».
Così Pierfrancesco Vago, Executive chairman della Divisione Crociere del gruppo MSC, sull’annunciata chiusura dello stabilimento che produce motori a San Dorlgio della Valle, a pochi chilometri da porto di Trieste. Vago ha aggiunto che per l’intero settore crocieristico e per il gruppo MSC – la cui divisione crociere ha commesse importanti presso lo stabilimento di Monfalcone per la costruzione di nuove navi – la chiusura dello stabilimento di Wärtsilä sarebbe una perdita estremamente rilevante. «Si tratta, infatti, di una realtà aziendale che ha dimostrato altissime professionalità che hanno negli anni contribuito a rendere completo e competitivo l’intero sistema della filiera cantieristica italiana. La sua chiusura – ha dichiarato Vago – comporterebbe anche una dispersione di maestranze specializzate che sarebbero costrette a trovare un impiego differente o addirittura a trasferirsi all’estero, andando a portare altrove il loro prezioso know-how. Ci auguriamo quindi che su questa decisione ci possa essere da parte di Wärtsilä un ripensamento, in quanto si rischia di compromettere l’efficienza e il valore del sistema della cantieristica navale in Italia».
Quasi 2000 persone hanno manifestato oggi a Trieste in piazza dell’Unità d’Italia per sostenere un ripensamento di Wartsila in merito alla chiusura della produzione a Trieste. A causa delle vicissitudini che stanno coinvolgendo il Governo, però, è saltata l’attesa audizione della X Commissione del Senato (Economia), che in Prefettura avrebbe dovuto ascoltare le Confederazioni territoriali di Cgil, Cisl e Uil sulla situazione occupazionale del territorio.
Una delegazione sindacale si è recata comunque in Prefettura per discutere la richiesta di ritiro dell’iter di licenziamento. «Oggi abbiamo ribadito con chiarezza che se le cittadine e i cittadini, le lavoratrici e i lavoratori non riceveranno le risposte necessarie a tutelare il diritto al lavoro siamo pronti a proclamare lo sciopero generale – sono le parole del Segretario della Cgil di Trieste Michele Piga – . La grande partecipazione di oggi è la prova dell’esigenza di preservare le produzioni e garantire i posti di lavoro, se necessario attraverso la nazionalizzazione».
«Oggi la cittadinanza si è mossa contro una crisi che va a colpire l’intera filiera industriale di Trieste, con gravissime ricadute sociali ed economiche per tutta la città – così Marco Relli, Segretario Fiom Cgil Trieste – . Siamo a fianco dei lavoratori e dei cittadini che stanno già facendo i conti con le conseguenze di questa crisi»