TRIESTE – La Commissione europea ha deciso oggi di non prorogare il quadro giuridico dell’Ue che esenta i consorzi di trasporto marittimo container dalle norme antitrust.
La Commissione ha concluso che il regolamento CBER (Consortia Block Exemption Regulation) non è più in grado di promuovere la concorrenza nel settore del trasporto marittimo e che pertanto non sarà prorogato e scadrà il 25 aprile 2024.
«I servizi di trasporto marittimo sono fondamentali per il commercio europeo e mondiale. Questo settore chiave ha assistito a cambiamenti strutturali significativi, come il consolidamento dei vettori, le alleanze globali e l’integrazione verticale, che hanno comportato nuove condizioni di mercato affermatesi durante la pandemia di coronavirus. La nostra valutazione – ha detto il commissario Didier Reynders, responsabile della politica di concorrenza – ha dimostrato che un’esenzione specifica per categoria per le compagnie di navigazione non è più adeguata a queste nuove condizioni di mercato. Abbiamo pertanto deciso di non prorogare il quadro attuale e di lasciarlo scadere il 25 aprile 2024».
«Nel frattempo, va sottolineato che i noli marittimi hanno subito una riduzione notevole rispetto ai picchi mostruosi in periodo pandemico, tanto da far sembrare la decisione un po’ fuori tempo massimo» commenta Stefano Visintin, presidente di Confetra Fvg.
La decisione odierna fa seguito a un processo di riesame avviato nell’agosto 2022, volto ad acquisire elementi di prova sul funzionamento del regolamento CBER dal 2020, in vista della sua scadenza il 25 aprile 2024. Questo regolamento consente alle compagnie di navigazione di concludere, a determinate condizioni, accordi di cooperazione per fornire servizi di trasporto merci in comune (consorzi).
La Commissione ha pubblicato oggi il documento di lavoro che sintetizza i risultati della valutazione. Nel complesso, le prove raccolte con le parti interessate indicano un’efficacia ed un’efficienza modeste o limitate del regolamento CBER per tutto il periodo 2020-2023.
“Dato il numero esiguo e il profilo dei consorzi che rientrano nell’ambito di applicazione del regolamento, quest’ultimo apporta ai vettori risparmi limitati sui costi di conformità e svolge un ruolo di secondo piano ai fini della decisione dei vettori di cooperare. Inoltre, durante il periodo di valutazione, il regolamento CBER non ha più messo in grado i vettori più piccoli di cooperare tra loro e di offrire servizi alternativi in concorrenza con i vettori più grandi” spiegano dalla Commissione Ue.
La scadenza del regolamento – è stato spiegato – non significa che la cooperazione tra compagnie di navigazione diventerà illegale ai sensi delle norme antitrust dell’Ue. I vettori che operano da o verso l’Ue potranno infatti valutare la compatibilità dei loro accordi di cooperazione con le norme antitrust.